sabato 19 giugno 2010

Falsi invalidi, si pente la mente della truffa: Alajo fa i primi nomi

di Leandro Del Gaudio

NAPOLI (19 giugno) - Otto ore, un interrogatorio fiume. Ha fatto nomi, ha raccontato la nascita di un fenomeno tutto napoletano, quello dei falsi invalidi, del denaro pubblico piovuto in città grazie a centinaia di pensioni costruite a tavolino. Parla Salvatore Alajo, l’ex consigliere della municipalità di Chiaia, la mente della truffa di finti invalidi.

Da qualche giorno ha deciso di collaborare con la giustizia, di raccontare tutto. Stavolta niente trabocchetti - è la prima impressione degli inquirenti - niente messaggi in codice o passaggi a vuoto: quello di Alajo sembra essere un passo deciso, quanto basta ad estendere il raggio d’azione dell’inchiesta (salvo ripensamenti sempre possibili per una psicologia resa fragile da mesi di galera).

Giovedì pomeriggio la svolta: dopo aver revocato i due difensori e nominato un altro penalista di fiducia, Alajo è stato ascoltato dal pm Giuseppe Noviello per quasi otto ore. Un torrente in piena, che sembra aver convinto gli inquirenti. Tanto che la Procura non ha perso tempo e cala nuovi assi in un’inchiesta che ha già macinato arresti, sequestri e patteggiamenti.

C’è già un primo deposito di verbali: le prime accuse di Alajo sono state acquisite dal Riesame, che la prossima settimana deve esprimersi sulla richiesta di scarcerazione del dirigente della municipalità di Chiaia Angelo Sacco. Nuove accuse, dunque, contro il funzionario di Posillipo, da dieci giorni in cella. Alajo contro Sacco, per il momento. Il regista della grande abbuffata contro un funzionario di Stato che da giorni rivendica la propria innocenza e prova a scrollarsi di dosso quel nomignolo di «Mario Bross», che gli è stato affibbiato da un altro teste d’accusa.

Inchiesta al bivio, la parola a Salvatore Alajo. Otto ore, decine di nomi, non solo vicoli e tarocchi nel racconto del pentito. C’è dell’altro: lame di luce su una truffa che avrebbe coinvolto una fetta di borghesia napoletana. Medici, avvocati, burocrati. Sono i colletti bianchi del sistema criminale scoperto in questi mesi. È la svolta dell’inchiesta condotta dal pool mani pulite dell’aggiunto Francesco Greco e affidata ai carabinieri del luogotenente Tommaso Fiorentino e del capitano Federico Scarabello.

Svolta impensabile lo scorso dicembre, quando finirono ai domiciliari 60 finti ciechi di Santa Lucia (arresti chiesti dai pm Noviello e Giancarlo Novelli) che guidavano, leggevano il giornale e che si ritrovano all’inizio del mese alle poste per la pensione. Arretrati ed extra ad Alajo e alla moglie Alexandra Danaro, secondo regole che hanno riprodotto un sistema radicato da anni.

Il resto tocca all’ex consigliere municipale, che potrebbe aprire due nuovi filoni nel procedimento sui finti invalidi: quello camorristico e quello politico-amministrativo. Può una truffa da un milione sfuggire a famiglie criminali arroccate sulla collina di Pizzofalcone? Chi sono gli sponsor politici del consigliere capace nel 2006 di primeggiare alle ultime amministrative? Chi c’è dietro mister duemila voti?

www.ilmattino.it


Nessun commento:

Posta un commento