domenica 18 luglio 2010

A Napoli si muore prima


Due notizie che riguardano situazioni diverse mi hanno colpito per il loro possibile accostamento. Quella, pubblicata da tutti i grandi quotidiani nazionali, che a Napoli la speranza di vita è più bassa che nel resto d'Italia. Non dipende dal cattivo funzionamento della sanità pubblica ma dai tassi di inquinamento per rifiuti tossici seppelliti nel terreno e che finiscono nelle verdure, nella frutta, nei formaggi, comprese le mozzarelle, nei pomodori, e quindi nei sughi, nelle carni di bovini ,maiali, conigli e aumentano le possibilità di tumori, come di malformazioni a livello fetale. L'altra notizia è quella che riguarda il presidente Caldoro, a cui va tutta la mia solidarietà, che una cricca di amici e sodali, nel senso che appartengono al suo stesso schieramento politico, volevano farlo fuori prima ancora che si decidesse la sua candidatura con accuse infamanti costruite a bella posta. L'operazione non è riuscita ma oggi Caldoro si ritrova in giunta uno dei congiurati e accanto, nella camera delle decisioni politiche, il soggetto, l'on.Cosentino, che la cricca, non sappiamo se a sua insaputa, intendeva favorire. Una situazione non favorevole certo ad affrontare i problemi della Campania, primo fra tutti quello di un inquinamento che toglie a tutti i campani molti anni di vita. Un problema che in altre regioni avrebbe provocato una sollevazione dell'opinione pubblica e da noi è invece scivolato nell'indifferenza più assoluta. Comunque i cittadini campani dovranno aspettare: le priorità sono altre, a partire dalla tenuta politica della giunta regionale. Ai cittadini può anche interessare poco ma le regole della politica prevalgono sempre.

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