domenica 18 settembre 2011

Rifiuti: situazioni non risolte

Asse mediano immondezzaio
di Giovanni Mauriello

MUGNANO - La rampa-immondezzaio e i detriti di lavori edili sono la nuova visione settembrina dell’asse mediano. La superstrada che dalla città conduce a Napoli nord dà il benvenuto nella terra dei fuochi, dove tutto si crea e tutto si distrugge. Per strada, sotto gli occhi di migliaia di automobilisti che a tutte le ore transitano per quei pochi chilometri di spazzatura.

Da Mugnano comincia la ramificazione stradale, attraverso un lungo e continuo serpentone di sacchetti lasciati ai margini della rampa. Alle auto restano appena due metri per il transito. Uguale scena appare nello svincolo in uscita su Cupa Perillo, al confine tra Napoli e Mugnano, una discarica a cielo aperto. A nulla sono valse le proteste del sindaco di Mugnano Giovanni Porcelli e le lettere inviate al comune di Napoli: pulire quell’area sembra non interessare.
Viaggiare è come sversare. Addirittura lungo i piloni che sovrastano la favelas abitata dai nomadi di Scampia adesso scaricano anche i detriti dai cassoni dei camion. Materiale da risulta di lavori stradali e di ristrutturazione edilizia, pezzi di asfalto ormai fuori uso. Il cumulo si “accompagna” ai copertoni di camion ed auto giacenti da mesi, al mobilio in disuso e agli avanzi di pelletterie e concerie. Un odore nauseabondo che accompagna un lungo elenco di sporcizia. Lo spazio sembra non finire mai. E quando accade allora si cambia corsia, per ricominciare nella piazzola opposta.

In quegli slarghi ed a poche centinaia di metri da uno dei maggiori centri commerciali della zona si sversa ogni cosa, a tutte le ore, meglio se di notte. Quando col buio cominciano i fuochi ed i fumi di materiale tossico, provenienti dall’area sottostante l’arteria. I tentacoli della monnezza s’allargano nelle varie direzioni, fino ad arrivare nella vicina circumvallazione esterna, la cosiddetta strada degli Alleati, perché costruita per facilitare l’arrivo degli Americani per la liberazione della città dagli oppressori. Adesso servirebbero per liberare questi luoghi da ben altra cosa.

Eppure non molti mesi fa l’intera superstrada che congiunge la periferia nord con il litorale domiziano ha subito un “pesante” maquillage. Una serie di interventi strutturali ed estetici per cambiare il volto al degrado ed all’incuria. Maxi tabelloni di indicazione, rifacimento delle aiuole spartitraffico, diserbamento e piantumazione di cespugli fioriti, posa di pietre colorate ai piedi dei pini centrali e soprattutto nuova segnaletica stradale.
Adesso fatevi una passeggiatina in auto e noterete come la completa mancanza di manutenzione ha di fatto buttato al vento la spesa economica di quei lavori. Molti cartelli stradali sono stati divelti da chi vende di tutto lungo la strada o abbattuti dagli automobilisti, che transitano sul ciglio destro della carreggiata, per evitare il traffico e le lunghe code alle rotatorie. Rami tagliati e spazzatura tra le pietre colorate, nei lunghi spartitraffico anneriti dall’incuria e dalle erbacce. Alla faccia del maquillage!
http://www.ilmattino.it

Incendi tossici, nel mirino il quartiere Casacelle

GIUGLIANO. I luoghi sono sempre gli stessi, gli orari anche. Anche ieri notte il quartiere di Casacelle e via Santa Caterina da Siena sono stati teatro di due grossi incendi tossici. Spaventoso quello verificatosi a pochi metri dalle palazzine popolari, al liceo Cartesio e alla scuola media Gramsci a Casacelle. In fiamme un cimitero di autovetture misto a materiali tossici e speciali tra cui eternit e pneumatici. La lunga scia di fumo nero e di puzza ha invaso l’intero quartiere rendendo per l’intera notte l’aria irrespirabile, tanto da spingere i residenti della zona a chiudere le finestre nonostante le temperature elevate. Le campagne di Casacelle sono da sempre gli sversatoi preferiti di persone incivili che, dopo aver scaricato di tutto, nella notte danno alle fiamme i materiali per liberare di nuovo l’area e ricominciare così daccapo. Teatro dell’ennesimo incendio anche la stradina di via Santa Caterina da Siena, sotto il cavalcavia dell’asse mediano. Qui si incendia a tutte le ore, anche la mattina. E non importa se a pochi passi c’è una delle cliniche di cura più imoprtanti della provincia di Napoli. I residenti della zona sono stanchi e si sono dati appuntamento a lunedì pomeriggio alle 18:30 fuori al cento Hera per denunciare il fenomeno: “Basta con gli incendi, stiamo morendo piano piano” - afferma un cittadino residente in zona che invita le altre persone a partecipare alla riunione di lunedì. Ogni giorno, a qualsiasi ora, si vedono piccoli furgoncini, apecar ed automobili accostare lungo l’arteria stradale su cui capeggia il cavalcavia dell’asse mediano. Qui non ci troviamo nella zona del Ponte Riccio, ma a pochi passi dal centro cittadino di Giugliano. Eppure è possibile toccare con mano la ‘Terra dei fuochi’. Cresce ogni giorno di più il cumulo di immondizia, fino a quando qualcuno non decide che bisogna fare ‘piazza pulita’ ed appicca il fuoco, come accaduto due giorni fa, gettando del materiale infiammabile sui pneumatici abbandonati. E non è possibile dare la colpa ai rom per i continui scarichi illegali e gli incendi di rifiuti. Ancora oggi è possibile vedere i residui di quell’incendio, al quale probabilmente in questi giorni ne sono susseguiti degli altri, visto l’immane quantità di rifiuti giacenti da settimane e settimane sul posto.       

Nessun commento:

Posta un commento