sabato 19 marzo 2011

Napoli, 15 anni a Scampia, fa il "tesoriere" della droga del clan

di Daniela De Crescenzo
NAPOLI - A quindici anni lavorava attivamente all'impresa di famiglia: custodire la droga per gli scissionisti. Un'impresa lucrosa: per ottenere la disponibilità a nascondere gli stupefacenti nei momenti di bisogno, ad esempio quando arriva la polizia, il clan paga cinquecento euro a settimana. 
Una bella somma per chi altrimenti non avrebbe alcun reddito. Ma anche un'impresa rischiosa: domenica, infatti, ai malavitosi e ai loro soci è andata male e gli agenti del commissariato Scampia, guidato dal primo dirigente Michele Spina, hanno messo le manette a I.M, 15 anni e Silvia D'amore, 61 anni sequestrando anche quattrocento dosi di cocaina ed eroina. 

Il blitz nella tarda serata. Gli agenti sono entrati nel lotto T/A di via Ghisleri e hanno fatto irruzione nella scala L. Alla vista della polizia, le vedette hanno lanciato l'allarme e lo spacciatore di turno si è rifugiato nel fabbricato composto da 26 abitazioni. È salito di corsa e ha lanciato la droga in un appartamento del secondo piano dove in quel momento si trovavano le due donne alle dipendenze del «sistema». 

Gli uomini del commissariato Scampia, però, sono rimasti nel palazzo e dopo qualche minuto hanno cominciato a gridare: «Tutto a posto, tutto a posto», la frase solitamente utilizzata dagli spacciatori per annunciare che la piazza può riaprire. 
Poi hanno bussato alla porta del secondo piano dove sospettavano fosse stata nascosta la «roba». Silvia D’Amore ha aperto, poi, alla vista degli agenti, ha tentato di sbattere loro la porta in faccia impedendone l' ingresso. Intanto la ragazzina si era infilata nel bagno per versare la droga in un finto pozzetto d'ispezione collegato direttamente alla fogna per evitare che eroina e cocaina finissero nelle mani degli agenti. Ma questi sono riusciti a bloccarla prima che riuscisse a disfarsi degli stupefacenti nascosti in appositi cilindretti. Perciò per le due donne sono scattati gli arresti. 

Silvia D'amore è stata condotta al carcere di Pozzuoli e I.M. al Centro di Prima Accoglienza dei Colli Aminei. Il padre della minorenne è tuttora in carcere per spaccio, il fratello dell'altra è morto due anni fa per ictus mentre era detenuto. Quella di via Ghisleri e quella delle cosiddette «case dei puffi» sono le ultime due piazze di spaccio rimaste aperte a Scampia dopo i continui blitz da parte delle forze dell'ordine: rappresentano ormai le ridotte del sistema nel quartiere. Un sistema che, lo si è visto ancora domenica, riesce a sopravvivere ancora grazie alla complicità di molti degli abitanti di quei fabbricati.

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