domenica 20 dicembre 2009

Rifiuti in Campania, Bertolaso:«Dopo 15 anni fuori dall'emergenza»

NAPOLI (17 dicembre) - Si chiude oggi, dopo 15 anni, lo stato di emergenza deirifiuti in Campania. Una vittoria firmata dal Governo di Silvio Berlusconi, che tenne il primo consiglio dei ministri della legislatura in corso proprio nella Napoli sepolta dalla spazzatura. Il premier neoeletto volle metterci la faccia, dando la parola che avrebbe fatto sparire lo scempio immortalato da immagini finite in tutto il mondo. Primo passo verso quella vittoria fu l'inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra. Il secondo è quello di oggi. «Grande soddisfazione» dopo «la vergogna», commenta Guido Bertolaso, il capo della Protezione Civile italiana che ha sostituito l'ultimo degli oltre 11 commissari di questa emergenza (i nomi di alcuni prefetti restano solo nelle cronache dell'epoca), in qualità di sottosegretario ai rifiuti. Un livello in più, rispetto al commissariamento, perchè, per risolvere una situazione divenuta esplosiva anche sul fronte dell'ordine pubblico - nel quartiere di Pianura ci fu una «guerra» - si decise di riaprire le discariche; di riportarne una proprio nel cuore di Napoli, a Chiaiano; e, soprattutto, di militarizzarle. Questa storia è stata scritta per anni, innanzitutto, dai cumuli di spazzatura sulle strade, in grado di affacciarsi nelle case dei napoletani, attraverso le finestre, al posto delle nuvole. E da una cartolina rovinata, anche per il futuro, davanti agli occhi del pianeta: Napoli resterà a lungo, nella testa di moltissimi, la sua 'munnezzà. Proteste disperate e momenti di feroce guerriglia urbana.Una storia di un incalcolabile spreco di fondi pubblici: affari enormi per gli imprenditori, sotto la mala gestione politica. Un storia di processi giudiziari: come quello che ancora vede imputati per truffa Antonio Bassolino e i fratelli Romiti, vertici di Impregilo, il gruppo che vinse l'appalto del piano dello smaltimento voluto dall'ex esecutivo regionale del centrodestra. Tutti loro rispondono del mancato rispetto del contratto: effetto fu la produzione di milioni di ecoballe di rifiuti tritati, spacciati per ottimo cdr da termovalorizzare in impianti mai costruiti anche per le proteste della gente. Una storia scritta, in gran parte, dalla camorra, ombra inquietante che non lascia mai il campo nel settore. Una storia che finisce sulle enciclopedie del web come capitolo a se stante di quella italiana, e in un best seller come quello di Roberto Saviano.Guido Bertolaso firma il decreto che restituisce agli enti locali la responsabilità della gestione dei rifiuti, ma mette le mani avanti. Dopo aver chiesto lo scioglimento di 9 comuni del Napoletano, il sottosegretario precisa: «Se i sindaci non portano a compimento l'attività di loro competenza, bisogna adottare dei provvedimenti, perchè non abbiamo la minima intenzione di essere confusi con quelli che per una ragione o per un'altra non tolgono la spazzatura per le strade. È dunque scorretto sostenere che lo stato d'emergenza non è concluso, perchè lo stato d'emergenza si crea quando non ci sono le possibilità di smaltire, che oggi invece ci sono, non quando bisogna togliere i rifiuti dalle strade».La competenza passa soprattutto alle province. Assunti tutti i lavoratori degli impianti di cdr e dei consorzi nelle nuove strutture provinciali. E dal 15 di gennaio A2A subentra definitivamente nella gestione dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra e Impregilo si ritira. La storia però continua, da oggi, con un interrogativo: riusciranno gli enti locali a gestire il ciclo dei rifiuti?

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