sabato 26 dicembre 2009

L'emergenza rifiuti è finita?

La Terra dei fuochi continua a bruciare nel silenzio.
GIUGLIANO. Ancora un altro rogo di rifiuti nella zona Asi di Giugliano. La nuvola nera è stata fotografata due giorni fa da un passante e pubblicato sul sito www.laterradeifuochi.it. Tutte le sere il triangolo Giugliano Qualiano-Villaricca continua ad essere il territorio preferito dai piromani che in barba alle leggi continuano ad incendiare rifiuti di ogni sorta, sprigionando diossina a iosa. Nonostante i decreti, le leggi speciali, le ordinanze le ecomafie continuano a farla da padrone. Altro che fine dell’emergenza. Non è mai finita, nonostante i proclami. Si trasforma giorno dopo giorno in un diverso modello di ecomafia, quello dei roghi tossici. Non c’è giorno che non ce ne sia uno, non c’è giorno che le campagne del comprensorio a nord di Napoli non vadano a fuoco, insieme a pneumatici e chissà cos’altro. Sono proprio le gomme abbandonate o prese apposta chissà da dove a fungere da letto di combustione per qualsiasi cosa. Materiali tossici, di risulta, bidoni, acidi, chi più ne ha più ne metta, si mischiano a pneumatici per scomparire in un fumo nero che come una mano mortale attraverso decine e decine di Comuni. I luoghi più colpiti sono quelli meno controllati, ovvero quelli tra la fascia costiera e Giugliano centro. zona Asi, zona Taverna del Re, via Ripuaria, sono i luoghi prediletti dei criminali dell’ambiente. Ma non solo. Anche il casertano è oramai zona franca per le ecomafie. Insomma se non ci sono sacchetti in strada non vuol dire che siamo salvi dall’emergenza. Il sacchetto è solo la minima parte di tutto, la parte visibile, ma dietro c’è un intero mondo di illegalità che uccide l’aria che respiriamo ed il nostro territorio. Una parte che è in realtà il vero problema e che si fa finta di non vedere. A quasi un mese dalla firma dell’ordinanza in prefettura finalizzata al contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti i risultati concreti se ne vedono ben pochi. Di notte si continuano a bruciare rifiuti tossici e speciali. L’odore acre dei roghi continua ad accompagnare il sonno ed il risveglio delle persone. Funge da ‘buongiorno’ e da ‘buonanotte’ per i cittadini dell’hinterland a nord di Napoli. I controlli sull’operato dei gommisti sono rimasti solo proclami. L’ordinanza entrata in vigore è incentrata in particolare sul fenomeno dell’abbandono di pneumatici nel territorio e del relativo incendio in quanto adoperati anche come “letto di combustione” per bruciare altre tipologie di rifiuto. Sulla base infatti dell’obbligo per legge per i gommisti a tenere un registro di carico e scarico rifiuti con fogli numerati e vidimati dalla Camera di Commercio, annotando la quantità e la qualità dei rifiuti, unitamente all’obbligo di stipulare un contratto con aziende specializzate per il trasporto e lo smaltimento dei pneumatici, il documento indica quindi “il divieto per i titolari delle officine di riparazione e sostituzione dei pneumatici, di lasciare gli stessi pneumatici incustoditi all’esterno dei propri esercizi dopo l’orario di chiusura”. Ne1 caso in cui all’esercente siano contestate tali violazioni, l’attività commerciale sarà sospesa da tre a cinque giorni. “E’ fatto altresì divieto assoluto - continua l’ordinanza - nel territorio comunale di abbandonare e di incendiare qualsiasi tipo di pneumatico e di ogni altro tipo di rifiuto pericoloso”. Poche le attività commerciali che rispettano la normativa. Ancor di meno i controlli, e intanto la Terra dei Fuochi continua a bruciare, e lentamente muore.
QUALIANO. Sono diventate numerose ormai le proteste dei residenti per il cumulo di sacchi di spazzatura colmi di rami secchi e fogliame. Il punto interessato è un tratto di marciapiede di Via Campana, in direzione Giugliano, a limite tra i comuni di Qualiano e Villaricca. La quantità di sacchi depositati è tale da ostruire perfino il passaggio ai pedoni e da alcuni giorni, segnalano i residenti «la zona è diventata anche oggetto di deposito di sacchi contenente spazzatura domestica». In un primo momento sembrava una situazione transitoria e che prima o poi, sarebbe passato qualcuno dell’amministrazione comunale o della società addetta alla rimozione dei rifiuti, per togliere i sacchi e ripulire l’intera zona, «invece – affermano gli abitanti di Via Campana – la situazione peggiora di giorno in giorno e nessuno, fino ad oggi, si è fatto carico del problema. È un controsenso – aggiungono – da un lato ci spingono ad intensificare la raccolta differenziata e poi dall’altro ci lasciano cumuli di sacchi pieni di rami secchi e fogliame fuori dalle nostre case. Di certo – concludono i residenti – non è un comportamento coerente. Chiediamo l'immediata rimozione dei sacchi e la pulizia dell'area». In effetti i sacchi accumulati a ridosso del contenitore di abiti dismessi, si trovano su una delle principali arterie comunali e fanno “bella mostra di se” a tutti coloro che provengono da Giugliano e Villaricca, suscitando ovviamente un senso di fastidio al quale nessuno era più abituato da tempo, ovvero, da quando lo spettro dell’emergenza sembrava averci lasciato definitivamente
Lepore: «L'allarme rifiuti non è cessato»
Il procuratore della Repubblica di Napoli tiene alta la soglia di attenzione sull’emergenza rifiuti.
NAPOLI. Giovandomenico Lepore tiene alta la soglia di attenzione sull’emergenza rifiuti. "Quasi direi ai cittadini di mettere una mascherina e poi infilare i tappi nelle orecchie e aspettare così che passi il buio più profondo" la frase sibillina del procuratore della Repubblica di Napoli nel corso di un'intervista che sarà trasmessa integralmente sulle emittenti del circuito Lunaset (Teleluna ore 20,30; Telenostra ore 21,30; Telebenevento ore 21 e Lunasat Sky ore 20,30) secondo quanto riferisce una nota della tv che ne ha anticipato i contenuti. Vi è un collegamento tra le emergenze e la camorra? "C'è chi vuole vedere un filo conduttore legato alla camorra – la risposta di Lepore -. Molte delle nefandezze vengono compiute da chi non c'entra proprio nulla con la camorra. Tuttavia, se intendiamo come camorra non l'organizzazione criminale presente sul territorio ma il fenomeno di carattere sociale, allora sì che esistono tanti tipi di camorra, di criminalità che porta all'emergenza". "Quello che ci spaventa - spiega Lepore durante l'intervista - è constatare che tutti i tipi di emergenza, da quella occupazionale a quella sui rifiuti, da quella che riguarda la criminalità organizzata alle infrastrutture fino alla corruzione nella pubblica amministrazione sia concentrata soltanto in questa area della Campania". Da cittadino Lepore si dice poi sfiduciato e crede che l'emergenza rifiuti sia tutt'altro che risolta. "Certo Napoli e più pulita - dice, secondo quanto riferisce la nota dell'emittente - ma credo che intorno ad aprile o maggio ci ritroveremo, nuovamente, con i sacchetti in mezzo alla strada. Già, adesso, fuori l'area metropolitana si stanno notando cumuli non raccolti". Per il capo della procura è necessario che gli enti locali si rimbocchino le maniche: "E' possibile che una città come Napoli sia ricoperta di rifiuti?". E ancora. "Al momento è attivo il solo termovalorizzatore di Acerra, ma intanto le discariche non possono restare aperte all'infinito. E non è più tempo di discariche".

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