martedì 21 luglio 2009

Ruspe in via Rannola: tre gli immobili abbattuti

GIUGLIANO. Le ruspe sono entrate in azione in via Rannola, quartiere fantasma di Varcaturo, frazione periferica di Giugliano, per l'abbattimento di 9 immobili. Questa mattina il primo tetto della prima abitazione, l'ultima nel viale di via Rannola (1° lotto), è stato abbattuto. Sul posto sono presenti il Genio Militare e le forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Solo alle 18 le operazioni sono state sospese e i mezzi hanno lasciato momentaneamente via Rannola. A fine giornata saranno tre gli immobili a cadere sotto i colpi delle ruspe.
Tommaso Pennacchio, proprietario dell'abitazione abusiva, buttata giù per prima dalle ruspe è stato colto da malore e trasportato d'urgenza in ospedale. Presenti i proprietari delle altre abitazioni che si sono barricati all'interno delle case abusive e sui tetti per evitare l'abbattimento. Fermate e portate al commissariato già 5 persone accusate di resistenza a pubblico ufficiale e ostacolo alle procedure di abbattimento predisposte dal magistrato, rilasciate poche ore dopo. Colpisce un poliziotto con un pugno. Il proprietario del terzo immobile abbattuto, un anziano ottantenne, ha colpito un poliziotto con un pugno ed è stato fermato e arrestato. Uno dei nipoti invece, che era presente all'interno dell'immobile pronto per essere abbattutto, è salito sul tetto ed ha micciato di darsi fuoco con un tanica di benzina. E' stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco, che con l'ausilio di una scala e di un idrante sono riusciti a fermare il giovane, che a sua volta però ha minacciato di dare fuoco agli agenti di polizia intervenuti per sgomberare l'immobile. Il ragazzo insieme alle altre persone presenti nell'immobile sono stati sgomberati e sono così partite le operazioni di abbattimento.Malori, urla e proteste. Gli agenti del commissarito di polizia hanno provveduto allo sgombero delle abitazioni per procedere alle operazioni predisposte. Dopo l'abbattimento del primo immobile le ruspe hanno continuato il loro lavoro senza sosta. Attimi di panico in tarda mattinata: il portavoce del comitato «Libero Comitato Cittadino», Gennaro Di Girolamo, insieme ad altri cittadini, ha cercato in tutti i modi di evitare, dal tetto di una casa, il secondo abbattimento che tutt'ora continua, dopo che le forze dell'ordine li hanno allontanati dall'abitazione. Sembrava lontano il momento dell'arrivo delle ruspe a Varcaturo in uno dei quartieri fantasma scoperti all'indomani della bufera del maggio 2008, quando finirono in carcere 39 persone tra vigili urbani, imprenditori e tecnici del comune di Giugliano. Ma dalle prime luci di questa mattina i tecnici sono all'opera per abbattere le villette che nel luglio dello scorso anno sono state sequestrate e sgomberate dalle forze dell'ordine. Le forze dell'ordine stanno provvedendo ad allontanare i presenti dalle case per continuare le operazioni di abbattimento. Sono 800 le case che attendono l'arrivo delle ruspe, 600 sono solo i sequestri degli ultimi mesi. Una "seconda Giugliano" che è venuta alla luce grazie ai controlli incrociati tra foto aeree, contratti Enel, forniture di acqua e controlli a tappeto. Disperazione e sgomento sui volti di quelle persone che dopo anni di sacrifici avevano visto realizzato il proprio sogno, quello di costruirsi una casa, «abusiva ma pur sempre una casa». I proprietari degli abusi, nei mesi scorsi, si sono iscritti in massa al «Libero Comitato Cittadino», e nelle ultime settimane, per evitare gli sgomberi e i distacchi della corrente, hanno presidiato il quartiere ubicato lungo la fascia costiera. Sembrava che il dialogo e la presenza del comitato, potesse scongiurare l'abbattimento delle case, ma invece non è stato così, la macchina della giustizia avanza senza tregua e dopo gli abbattimenti della settimana scorsa a Casalnuovo, oggi sono iniziati anche quelli a Varcaturo. Gli Abbattimenti sono stati disposti dal tavolo della task force costituitosi in prefettura, ma proprio le modalità con cui sono state decise le demolizioni sono al centro delle proteste del comitato di abusivi, che più volte, pur ammettendo di aver sbagliato nel costruire in "barba" alle leggi, ha sempre affermato di non voler "pagare per tutti". «Ci sono quarantamila vani abusivi a Giugliano, non possono disporre la demolizione solo di pochi manufatti costruiti per necessità e lasciare invece nel dimenticatoio tanti altri parchi fuorilegge costruiti da imprese solo per speculare. La legge, se è tale, deve essere uguale per tutti». Questo il pensiero più volte espresso dagli abusivi durante le varie manifestazioni organizzate in questi mesi, prima sotto al Comune di Giugliano e poi direttamente nella capitale, sotto la sede del Parlamento.
GIUGLIANO. «Non siamo camorristi, ma così ci trattano peggio di criminali». Si sfoga uno dei proprietari degli immobili che presto sarà abbattuto insieme agli altri in via Rannola a Giugliano. «L'ho costruito con le mie mani - continua - ci sono tre appartamenti, uno per ogni figlio che ho. E' abusivo così come tanti altri immobili che al contrario sono ancora in piedi e nessuno muoverà un dito per abbatterli. L'Italia - conclude in lacrime - è quasi tutta abusiva, ma gli unici a rimetterci siamo noi: quelli di via Rannola».Sono un centinaio le persone che da questa mattina si sono radunate davanti ai cancelli del parco che accoglie i primi nove immobili sottoposti ad abbattimento. C'è molta rabbia e poca rassegnazione. «Ci servono mille persone - qualcuno incita tra la folla - dobbiamo fare muro davanti alle ruspe», ma le forze dell'ordine avvertono: «Se ostacolate le operazioni sarete fermati e denunciati per interruzione di pubblico servizio».Le ruspe sono arrivate di prima mattina, hanno varcato i cancelli ed hanno cominciato ad abbattere il primo immobile, ma la reazione immediata di alcuni proprietari e componenti del comitato antiabbattimento «Libero Comitato Cittadino» hanno subito tentato di ostacolare l'inizio delle operazioni. Alcuni di loro infatti sono riusciti a entrare nell'immobile scoraggiando i militari del Genio. Così hanno deciso di cambiare immobile e si sono spostati alcuni metri più avanti. Con l'aiuto delle forze di polizia sono riusciti a tenere lontano il gruppo di persone che tentava di frenare l'avanzata dei mezzi cingolati e in poche ore hanno raso al suolo il primo immobile.Nel frattempo cinque persone state condotte al commissariato e il clima si è fatto più incandescente. Un gruppo di loro ha tentato di sfondare il muro di cinta dell'immobile che pian piano cadeva giù sotto i colpi delle ruspe, con un ariete improvvisato, ma gli agenti di polizia del commissariato di Giugliano hanno evitato in extremis che avessero accesso all'interno del cantiere.Qualcuno piange e si dispera: «Come faremo adesso? Abbiamo ancora il mutuo da pagare - afferma un altro dei proprietari di un immobile di via Rannola - La cosa che non riusciamo a capire - continua - è che il notaio che ha seguito la trattativa ci aveva garantito che l'acquisto sarebbe stato pienamente regolare e invece eccoci qui - conclude - ad assistere al definitivo crollo dell'immobile e dei nostri sogni: è un'ingiustizia».Ci vorranno molte ore, forse giorni, per completare l'abbattimento dei nove immobili, ma già aumenta la preoccupazione di coloro che nelle adiacenze hanno ricevuto nei giorni scorsi, la notifica di acquisizione al patrimonio comunale dei propri immobili. «E' possibile che abbatteranno tutte le case? - Chiedono disperate una gruppo di donne - . anche le nostre?»

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