NAPOLI. La Dda ha chiesto quasi un secolo e mezzo di carcere per il boss Antonio Lo Russo, figlio del pentito Salvatore, e 15 dei suoi affiliati. Tutti accusati a vario titolo di associazione di tipo mafiosa, traffico di droga, contrabbando e favoreggiamento per aver coperto a latitanza del ras di Miano che sfuggiva ad un ordine di arresto. Il blitz a Miano, e al rione Sanità scattò nel ennaio dello scorso anno e portò in carcere 16 persone, tra cui i fedelissimi che eseguivano gli ordini del capo latitante.
Il boss Antonio o Russo fu catturato a Nizza in Francia dopo una lunga fuga passando dalla Polonia, a Foggia e poi in provincia di Caserta e a Milano fino ad arrivare in Francia. Antonio Lo Russo, figlio del capoclan dei “capitoni” poi pentito era diventato famoso per la sua foto che lo ritraeva a bordo campo durante una partita del Napoli è ritenuto il capo promotore del gruppo criminale che riusciva a guidare anche dai suoi nascondigli segreti. Le telefonate a carico dei sodali che raccoglievano le irettive di Antonio Lo Russo furono intercettate dalla Dda, come furono registrate anche le conversazioni dalle quali emergeva uno strappo interno alla cosca, con lo zio del capoclan Mario che appro僦ttando della lontananza del nipote cercava di prendere in mano le redini dell’organizzazione.
LE RICHIESTE DI CONDANNA
ANTONIO LO RUSSO 12 ANNI
CARLO DAVIDE 20 ANNI
PASQUALE TORRE 20 ANNI
CLAUDIO ESPOSITO 18 ANNI
LUIGI FORINO 10 ANNI
GIOVANNI CAMPAIOLA 10 ANNI
MBERTO RUSSO 9 ANNI
ALFREDO MERCOLINO 8 ANNI
CRESCENZO PALMA 8 ANNI
ANTONIO BRIANTE 4 ANNI
LUIGI CAPONE 4 ANNI
ANTONIO CENNAMO 4 ANNI
EMANUELE D’ANDREA 4 ANNI
MASSIMO GISINI 4 ANNI
GERARDO POTENZA 4 ANNI
BRUNO VITALE 3 ANNI
http://www.internapoli.it/
Nessun commento:
Posta un commento