venerdì 6 maggio 2016

Napoli, arrestato Walter Mallo: il giovane boss della nuova faida di camorra

Napoli – In pochi anni, giovando anche di un vuoto di potere criminale, era diventato il boss indiscusso del Rione Don Guanella, imponendo col suo clan il controllo delle piazze di spaccio e degli affari illeciti. E’ stato arrestato dai carabinieri giovedì mattina a Napoli Walter Mallo, 26 anni, il giovane boss ritenuto reggente dell’omonimo clan.

Nella stessa operazione sono finiti in manette anche i suoi fedelissimi, Paolo Russo e Vincenzo Danise, entrambi di 25 anni. I tre sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di detenzione e porto illegale di armi, aggravate dall’aver agito per finalità mafiose.

Il provvedimento, emesso con urgenza, ha permesso di evitare il proseguire dello scontro armato i Mallo e i capitoni da anni operanti sul territorio.

Secondo gli investigatori, Mallo è ritenuto un elemento particolarmente pericoloso e il suo arresto rappresenta un colpo per il suo gruppo. Stando a quanto emerso dalle indagini, il cartello dei Mallo in poco tempo si era fatto spazio nelle scenario criminale cittadino generando anche contrasti con clan storici della città. Nel corso del blitz sono state sequestrate parecchie armi da fuoco.

http://www.pupia.tv/


Camorra, la madre di Walter Mallo: “andate a fare le banche, è meno rischioso”

NAPOLI – Amicizie pericolose, parlano le madri di camorra. Dalle intercettazioni ambientali emerse dall’ordinanza del Gip nei confronti del giovane boss Walter Mallo e del suo amico e “collega” Vincenzo Danise, arrestati questa notte, sono emersi inquietanti dialoghi tra le madri dei due ragazzi. I discorsi vertevamo in particolare sulla pericolosità delle loro azioni, sul come i due, assieme ai loro complici, andassero a sfidare il clan Lo Russo, egemone nella zona del Don Guanella da molti anni. “Stanno facendo proprio tarantelle grosse…. Sparano quaggiù…una bambina di quattro anni stavano colpendo….ma che stiamo scherzando!… Manco se fosse uscito pazzo! Ma chi ne ha idea delle stupidaggini che fanno questi qui”- diceva Lucia, madre di Walter Mallo, alla signora Addolorata Menna, madre di Vincenzo Danise. “Andate…andate a fare le banche, che prendete quei tre o quattro anni di carcere…ma tu vai contro gente che sta da cinquant’anni qui” (cioè i cosiddetti “Capitoni”, il clan Lo Russo), continuava la donna. “Così saranno ammazzati”, concludeva la madre di Mallo, arrivata addirittura a sperare nell’arresto del proprio figlio, a rischio, appunto, di essere assassinato. La faida verte sul controllo dello spaccio nella zona del quartiere Miano, a Napoli.

Fonte: cronachedellacampania.it

Le intercettazioni. I Lo Russo disposti a tutto per uccidere Mallo ed i suoi complici

NAPOLI. Il boss Carlo Lo Russo prima del suo arresto era disposto a tutto pur di mettere fine all’ascesa criminale di Walter Mallo. Ma ci ha pensato lo Stato sia per lui e i suoi fedelissimi sia per il ras emergente della don Guanella. Tutti in carcere. E per il momento, si spera, armi deposte. “Carluccio” aveva deciso di uccidere Mallo e addirittura aveva chiesto una mano a quelli del gruppo Amato di Secondigliano che hanno il quartier generale a Melito. Ci sono le intercettazioni telefoniche che lo confermano. I suoi fedelissimi Mariano Torre e Domenico Cerasuolo detto “Nico” (tutti in carcere per l’omicidio di Pasquale Izzi) cercavano in giro il 27enne ras del don Guanella, Paolo Russo “a’ patana” e Vincenzo Danise. 

Dalle registrazioni si evince anche l’intenzione dei “mianesi” di andare a sparare sotto l’abitazione della madre del giovane nemico di camorra. Quindi Carlo Lo Russo e il suo gruppo di fuoco, composto da nipoti e fedelissimi, avevano deciso di chiudere i conti con i Mallo, senza possibilità di una mediazione, quando il neonato gruppo aveva cominciato a compiere scorribande armate davanti a donne e bambini come quella della domenica delle Palme nel mercatino alla don Guanella. Il gruppo di mallo aveva anche fatto fuoco contro il palazzo. Un affronto da o punire assolutamente, secondo il ras dei “Capitoni”. 

Queste le intercettazioni 

Carlo Lo Russo: «eh Nico do- ve sei stato ieri?».
Nico: «’o zio” sono stato qua intorno».
Carlo: «questo mi ha rotto il cazzo…nel don Guanella…mò ci faccio terra bruciata …a questo!». Nico: «eh».
Carlo: «quello ieri..è venuto un’altra volta qua per venirci a sparare».
Nico: «è…».
Carlo: «fuori al Messico…Mò ti faccio vedere cosa succede a tutti quanti dentro il don Guanella. Mò Walter il cazzo me l’ha scassato..».
Nico: «in verità lo videro ieri fuori al Messico».
Carlo: «ma dove ha sparato fuori al bar?».
Nico: «ma no..non ha sparato» Carlo: «come..sparò».
Nico: «solo lui?».

Carlo: «e…». 

Nico: «davvero? Io pensavo solo che…».
Carlo: «no..sparò…una, due botte».
Nico: «….(incomprensibile, ndr) tutto…quello che stava insieme ai Vastarella….stava il figlio di Girolamo..».
Carlo: «sono venuti un’altra volta all’una e mezza…mò mi ha scassato il cazzo sto Wal- ter….mò…..mi….sotto il pa- lazzo della mamma bum bum bum sparo venti volte». 

«Sta bordello. Stu guaglione sta creando bordello. I guaglioni (gli spacciatori) non vendono. Non stanno lavorando proprio perché si mettono paura di questo scemo, sto Walter. Questo drogato di merda da dove è uscito? Mo’ gli faccio vedere io il terrore. La vuoi così la guerra? E la facciamo c sì. Mo’ ci faccio terra bruciata….quelli di Melito si sono offerti di darmelo su un piatto d’argento».

Gli interlocutori annuiscono e Carlo riprende: «questo guaglione, vorrei solo avere il piacere di vederlo.
Prima che muore. Gli devo dare due schiaffi. Dico: mannaggia la madonna, non hai capito niente della vita? È morto lo zio tuo… tuo padre non si è trovato più…».

http://www.internapoli.it/

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