mercoledì 14 ottobre 2015

donne di camorra

di Alessandro Chetta (ha collaborato Antonio Scolamiero)

Pupetta Maresca

Assunta Maresca detta Pupetta è la più famosa e «letteraria» donna di camorra. Moglie di Pascalone ‘e Nola, uccise, incinta, il presunto mandante dell’omicidio del marito. Era il 10 agosto 1955. Lo stesso anno Pupetta, classe ‘35, fu arrestata e portata a Poggioreale per scontare 13 anni di galera (ma dopo circa un decennio fu graziata). Ebbe anche un’esperienza come attrice nel ‘67. Il suo romanzo nero prosegue negli anni Ottanta quando venne accusata di essere mandante di un altro omicidio ma venne scagionata. Copione che si ripeterà ancora diverse volte sulla base di accuse di omicidio, traffico di droga e estorsione. La sua storia ha ispirato numerosi film, tra cui «Il caso Pupetta Maresca» di Marisa Malfatti e Riccardo Tortora. Nel 2013 fu invece Manuela Arcuri ad interpretarla sul piccolo schermo per la fiction «Pupetta - il coraggio e la passione»


Rosetta Cutolo

Classe ‘37, è stata sempre considerata la luogotenente dei traffici criminali del fratello, Raffaele Cutolo, in carcere da quasi 40 anni. Tale ruolo apicale le venne confermato anche nella finzione cinematografica col film cult di Tornatore «Il camorrista» (1986) in cui sarà l’attrice Laura Del Sol a prestare il volto a Rosetta, spietato «braccio secolare» della Nco (Nuova camorra organizzata) che aveva base a Ottaviano.

Antonella Madonna, ‘a zia

Soprannominata ‘a zia, moglie di un capoclan del consesso Ascione-Papale di Ercolano, Antonella Madonna era considerata «specializzata» nell’usura, praticata soprattutto nei confronti delle donne soggiogate dalle sale Bingo. Al di là del prestito a strozzo dirigeva le attività del potente clan vesuviano, secondo le risultanze delle indagini e le dichiarazioni dei pentiti.

Annamaria Carotenuto

Annamaria Carotenuto, moglie del boss Giuseppe Falanga detto ‘o struscio, prima dell’arresto era diventata punto di riferimento del «sistema» di Torre del Greco, provincia di Napoli. Secondo gli inquirenti curava tutto: estorsioni e cassa.

Celeste Giuliano

Erminia Giuliano detta Celeste per il colore dei capelli fu reggente dei Forcella dopo l’arresto dei 5 fratelli, tra cui Luigi «Lovigino», godfather del rione. Raccontò il Corriere della Sera che quella notte di dicembre del 2000, quando i carabinieri l’hanno tirata fuori dalla botola dove si nascondeva, Celeste ha pregato i militari di far salire la sua estetista personale. «Fatemi aggiustare i capelli, fatemi almeno pettinare».

Teresa De Luca Bossa

Teresa De Luca Bossa, 64 anni, la «signora di Ponticelli»

Anna Terracciano

Detta ‘o masculone anche perché partecipava direttamente ai raid punitivi del clan. Sorella di Salvatore Terracciano, venne arrestata nel corso di una maxi-retata ai Quartieri spagnoli nell’aprile 2006

Lena e le sue «sorelle»

Droga e traffici illegali, furti e rapine. Giuseppina, Lena (in foto) e Patrizia Aprea controllavano «scrupolosamente», dice la Procura di Napoli, tutte le entrate del clan Aprea e ne gestivano anche le uscite. Sono state arrestate nell’ottobre 2010.

corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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