mercoledì 21 gennaio 2015

Trenta arresti tra il clan Moccia, tra loro affiliati di Qualiano, Mugnano e Melito

Gli arrestati: Pasquale Allotta, Giuseppe Iodice e Luigi Di Vaiodi Matteo Giuliani
QUALIANO - MUGNANO - MELITO. Nel blitz dei carabinieri di Casoria, contro i fiancheggiatori del clan Moccia di Afragola e dei gruppi a loro collegati, sono stati arrestati anche tre persone dell'hinterland: Giuseppe Iodice di Qualiano, Pasquale Allotta di Mugnano e Luigi Di Vaio di Melito. I tre sono finiti in manette, insieme altri 27 affiliati, perchè facenti parte di un'associazione per delinquere finalizzata al racket e all'usura nei comuni di Casoria, Frattamaggiore, Frattaminore fino ad espandersi verso Orta d'Atella nel basso casertano. Il clan estorceva denaro a qualsiasi ditta edile che operava nei suddetti comuni, fino a bloccare i lavori al primo circolo didattico di Casoria e a minacciare gli operai che vi lavoravano alla ristrutturazione. Una parte fondamentale dei loro traffici illeciti era costituito dall'usura con tassi d'interesse arrivati anche al 3000%. Pressati dai "cravattari" del clan anche casalinghe, operai, piccoli imprenditori che si vedevano costretti a pagare cifre esorbitanti per piccoli prestiti. Il "cambio" che pretendeva il clan era pari a 30 euro per ogni singolo euro prestato. Come detto tra gli affiliati era assurto agli onori dell cronaca anche il qualianese Giuseppe Iodice, che nel 2010 a seguito di un alterco con un altro degli arrestati, Federico Maldarelli suo sodale nel clan, venne ferito a colpi di pistola. I due erano venuti alle mani e Maldarelli aveva avuto la peggio, poi si cercò una riappacificazione tra i due, ma non essendo avvenuto ciò, Maldarelli sparò per vendetta a Iodice alla caviglia e al braccio sinistro, mandandolo al pronto soccorso. Iodice, portato poi al San Giovanni Bosco, dichiarò ai carabinieri di essere stato rapinato e perciò ferito.
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