martedì 22 maggio 2012

Sant'Antimo: Tano Grasso incontra gli studenti del Moscati

SANT'ANTIMO. Accogliendo l’invito della prof.ssa Teresa Brunaccini, il dott. Tano Grasso, Presidente onorario della FAI, fautore del più grande e significativo attivismo antiracket, ha accettato di incontrare gli alunni dell’Istituto Superiore “G.Moscati” di Sant’Antimo. Con l’entusiasmo che gli è connaturato, Tano Grasso ha coinvolto i giovani studenti in un percorso di analisi e osservazione ragionata di un fenomeno diffuso nel nostro paese, e in particolare nella nostra regione, il pagamento di una tangente o pizzo, per poter svolgere senza pericolo la propria attività commerciale.
Tano Grasso è stato presidente della prima associazione antiracket italiana costituita a Capo d’Orlando nel 1990. È stato deputato e componente della Commissione parlamentare antimafia nell’XI e nella XII legislatura (1992-96). È professore a contratto di “Storia e dinamiche della mafia” presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catanzaro. Lotta quotidianamente per diffondere l’associazionismo antiracket che considera l’unica arma contro le mafie. Ha voluto incontrare gli alunni del Moscati in maniera informale, senza microfoni, senza clamore, e ha parlato con loro per indurli a riflettere, senza imboccare nessuno, senza dare ricette risolutive preconfezionate e imposte, ma soltanto offrendo la condivisione di una delle esperienze vincenti della lotta alla mafia e il coraggio e l’intelligenza delle sue scelte. A qualche alunno che parlava di coraggio, Grasso ha sottolineato che il coraggio viene dopo, prima c’è l’intelligenza, prima c’è la voglia e la capacità di elaborare strategie che contrastino quelle messe in atto dalle associazioni mafiose. Ha spiegato come, per contrastare quella che è una vera e propria “società”, quella mafiosa, bisogna creare un’ associazione in grado di porsi come interlocutore forte ai soprusi e al potere mafioso. Bisogna cioè uscire dalla solitudine e aggregarsi nella lotta, perché solo questa strada può far arretrare un’associazione di mafia che per affermare il suo potere si introduce nei vari settori della vita economica di un luogo, sconvolgendone le regole e destabilizzando perfino la vita quotidiana. I ragazzi hanno compreso in maniera chiara, attraverso gli esempi e le domande poste da Grasso, come il loro piccolo futuro lavorativo è messo in pericolo dalla diffusa consuetudine a pagare per lavorare. Tano Grasso ha detto: “Voi sarete ragionieri o consulenti d’impresa…cosa farete quando qualcuno verrà a chiedervi di non vedere qualcosa, cosa farete quando qualcuno verrà a chiedervi di assumere quella determinata persona? Vi piegherete alle richieste, o avvertirete le forze dell’ordine per sapere come e a chi aggregarvi per resistere?” Spunti di riflessione come quello realizzato da quest’incontro, dovrebbero essere frequenti nelle scuole, soprattutto quando gli alunni, come quelli dell’Istituto Moscati, sono impegnati, sia nelle attività curriculari che in quelle extracurriculari, a capire e vivere nella propria esperienza il significato della legalità. Affinché non rimanga solo una vuota parola e qualche pagina di studio.

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