sabato 13 dicembre 2008

Sigarette di contrabbando

SCAMPIA – C’è chi afferma di non aver più visto banchetti ambulanti con su sigarette di contrabbando da un periodo lunghissimo. Da quando, circa dieci anni fa, un camion corazzato che trasportava un carico di sigarette di contrabbando, scontrandosi contro una vettura della Guardia di Finanza, provoco la morte di un dipendente dell’Arma. Da quel tragico scontro, ci fu una caccia spietata ai contrabbandieri. Contrabbandieri che rifornivano di pacchetti di sigarette illegali centinaia e centinaia di ambulanti napoletani. Da allora il traffico illecito è stato letteralmente sgominato, fino alla totale scomparsa del fenomeno. Poi, le cose sono cambiate, e da qualche tempo, qualche ambulante, grazie all’apertura ad Est delle frontiere europee, ha pensato bene di ridare vita a questo traffico. Quest’oggi, il fenomeno è sbarcato anche nella periferia nord della città. Infatti, pian piano, il noto quartiere dell’area settentrionale del capoluogo campano si sta pian piano ripopolando di banchetti abusivi. Le sigarette di contrabbando tornano sulle strade della città, tornano a fare concorrenza alle tabaccherie. C’è chi dice di averle avvistate con una certa frequenza nei pressi della stazione metropolitana della linea collinare di Napoli, proprio a Scampia. Un piccolo banchetto e qualcuno che nei pressi di quest’ultimo conserva i pacchetti di contrabbando. «2 euro al pezzo e passa la paura». Questa la frase pronunciata da alcuni ragazzi che dicono di comprare i pacchetti illegali perché evidentemente più economici. Ma se da un lato, il riacutizzarsi di un fenomeno tanto grave andrebbe subito bloccato dalle forze dell’ordine locale, dall’altro c’è chi si chiede se le sigarette che poi vengono vendute provengano o meno dall’Est, come accadeva una volta. Proprio così. Perché se l’evidenza dell’illegalità desta un’evidente stupore, non va dimenticato che c’è una ipotesi che il tabacco in vendita per strada non provenga neanche dall’Est. Infatti, In molti, anche tra gli acquirenti, ritengono che le sigarette siano contraffatte e che provengano dalla Cina. Una voce alimentata anche dal sequestro delle Fiamme gialle avvenuto la scorsa primavera. Un sequestro che ha riguardato un carico di oltre 39 mila stecche di sigarette con noti marchi, perfettamente contraffatte e che sono state riconosciute come un falso solo dagli esperti della casa di produzione. Benché le sigarette vengano comunque comprate, sembra che questa ipotesi, che non prevede solo l’irregolarità del trasporto ma anche il reato di contraffazione, stia mettendo in allerta le forze dell’ordine così da creare una rete capillare di controlli in grado di scongiurare questa ennesima invasione di prodotti provenienti dalla Cina. A quanto appreso, comunque, il fenomeno di contrabbando sembra capillarizzarsi proprio in questi ultimi mesi e comincia a diventare endemico anche nella provincia confinante con la periferia settentrionale della città.

Nessun commento:

Posta un commento