sabato 13 dicembre 2008

Lo schiaffo

Di seguito riporto l'articolo del Corriere del Mezzogiorno e il link del video che mostra come Luigi Sementa, il Comandante della Polizia Municipale di Napoli, abbia dato uno schiaffo ad un reporter de "Il Napoli" reo di aver pubblicato un articolo che denuncia l'abusivismo nel rione in cui abita il comandante e la sua famiglia. Nell'articolo che segue ed in altri che ho avuto occasione di leggere sul fattaccio, si stigmatizza l'accaduto, in altre parole la stampa prende le difese del giornalista condannando il gesto di Sementa. Nel video comunque si nota che il comandante dei vigili sia preoccupato per il fatto che il giornalista ha reso noto l'indirizzo di casa sua e della sua famiglia. Le minacce non sono tardate ad arrivare: una busta contenente un proiettile calibro 38 special è stata recapitata nel primo pomeriggio al generale Sementa. Nella busta, oltre al proiettile, c’era una fotocopia dell’articolo del quotidiano «Il Napoli»: sulla fotocopia sono state tracciate due croci, sul nome di Sementa e su quello della strada dove abita il generale. Ora, è pur giusto condannare la violenza del gesto di Luigi Sementa soprattutto perchè è il comandante dei vigili urbani di Napoli, uomo che deve dare l'esempio e comportarsi nella legalità, ma fin dove può arrivare la libertà di stampa? E' giusto sbandierare sui giornali l'indirizzo dell'abitazione privata di un funzionario pubblico mettendo a rischio l'incolumità sua e della sua famiglia? Personalmente non sono informato nel dettaglio su come stia lavorando la Polizia Municipale, ma nonostante l'ironia che in passato i vigili urbani di Napoli hanno attirato su di loro, leggendo qua e là articoli sull'argomento, mi è parso di notare un cambio di direzione nella lotta all'abusivismo, che in una città come Napoli non è cosa da poco. Basta pensare al caos causato dall'intervento dei vigili nella nota via dei presepi, San Gregorio Armeno, con cui si è tentato di smantellare le bancarelle abusive. Gli ambulanti della zona hanno risposto al blitz con una serrata, si sono incatenati ai box abusivi armati di benzina. La resistenza è durata una mattinata intera con tanto di rinforzo di una nutrita pattuglia di bambini e donne con cartelloni di protesta. Per solidarietà, o per timore, hanno aderito anche gli artigiani in regola. Questo è il clima in cui la polizia municipale e gli altri corpi di polizia sono costretti a lavorare. E' proprio necessario fare scoop giornalistici rendendo però noti, dati privati, di chi tenta di fronteggiare la criminalità latu sensu, mettendo a rischio l'incolumità della sua famiglia?
IL VIDEO:
L'ARTICOLO:

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