lunedì 28 marzo 2016

«Un progetto per Liternum», una tesi da 110 per il parco archeologico di Giugliano.

di Gennaro Cuozzo
GIUGLIANO. Il parco di Liternum è un sito archeologico dal valore inestimabile che la maggior parte dei giuglianesi ignora. Immerso in un'area verde di rara bellezza, ricopre una superficie di 85000 mq e ospita i resti di una città di origine romana dove alcuni veterani della seconda guerra punica, insieme a Scipione, trovarono la pace dei sensi nel cuore della rigogliosa, fertile e ospitale Campania Felix. Tuttavia, nonostante l’antica importanza, il sito è oggi praticamente abbandonato a se stesso. C’è un giuglianese che però al sito è particolarmente affezionato, tanto da aver elaborato un progetto tridimensionale per rivalutare la zona che gli è valso la laurea magistrale con il massimo dei voti in architettura alla SUN. Il suo nome è Giovanni D’Alterio. Siamo andati ad intervistarlo per saperne di più. 

Ciao Giovanni, ci vuoi spiegare come mai hai scelto per la tua tesi un progetto riguardante proprio il parco di Liternum? 

In realtà la tesi è stata solo un pretesto per fare qualcosa che sognavo da molto tempo. Sono sempre stato affascinato da quella zona archeologica e ritengo che sia una fortuna per me abitare in un luogo che custodisce al suo interno una finestra sulla storia di così importante valore. Purtroppo il sito riversa in condizioni pietose ma questo aspetto io l’ho sempre visto come una sfida piuttosto che come un pretesto per gettare fango sulla mia terra. Io ritengo che ognuno debba amare il paese dove abita e fare qualcosa per renderlo migliore, per questo ho realizzato questo progetto che ha avuto molti consensi tra i professori i quali mi hanno voluto premiare dandomi il massimo dei voti. 

Il tuo progetto potrebbe essere utilizzato per migliorare l’area? 

Il progetto è a tutti gli effetti applicabile. Per me quindi sarebbe un onore se fosse realizzato, ma voglio che sia ben chiaro che il lavoro che ho fatto è prima di tutto un invito per le persone del mio paese a rivalutare il nostro territorio a guardarlo con gli occhi di chi vede in esso delle potenzialità per lo sviluppo a 360° e non una mera distesa di terreni edificabili. È per questo che ho deciso di pubblicarlo su YouTube. In questo modo chiunque voglia aprire la mente ma soprattutto gli occhi su questo sconfinato patrimonio naturale e archeologico che abbiamo lo potrà fare.

Parlaci un po’ nello specifico del tuo progetto e di cosa hai dovuto fare per realizzarlo. 

Innanzitutto sono stato sul posto e ho fatto tutti i rilevi del caso, sia altimetrici, sia riguardanti la planimetria del Teatro, del Tempio e della Basilica . Ho fatto varie misurazioni e ho scattato varie foto per ottenere un “prospetto raddrizzato” cioè una sorta di mappa bidimensionale delle caratteristiche architettoniche del rudere in modo da avere un’immagine unitaria e omnicomprensiva degli elementi da ricreare in 3D al PC. Poi ho dovuto studiare metro per metro l’intero rudere per carpirne i segreti costruttivi in modo da organizzare i lavori di “conservazione materica” individuando le varie patologie di degrado, ossia la presenza ad esempio di erbe infestanti e di umidità di risalita. Inoltre ho sovrapposto le curve di livello di varie annualità per individuare possibili sentieri preesistenti utilizzati dai romani e sono riuscito ad individuarne uno tra le terme e il foro di Liternum. Poi sono passato ovviamente alla realizzazione del progetto tridimensionale e alla valutazione delle varie strutture da costruire per rendere fruibile e quindi visitabile il sito. Mi sono accorto che le scale d’accesso erano distrutte e quindi ho realizzato una rampa, ho poi realizzato digitalmente un pavimento galleggiante in grado di livellare le difformità della superfice su cui sorge il rudere. Un altro aspetto su cui mi sono soffermato è la costruzione di servizi igienici, un punto ristoro e una serie di luoghi didattici per i bambini. Inoltre ho provveduto al ripristino olografico del colonnato del tempio di cui oggi è possibile soltanto osservare una colonna superstite. In pratica con dei laser si va a dare un idea tridimensionale della forma originaria del tempio. Infine ho ricreato tridimensionalmente le condizioni ambientali naturalistiche prefasciste e preborboniche restituendo all’area il caratteristico aspetto paludoso che aveva prima che il fiume Clanio fosse colmato per evitare le esondazioni. In questo modo nella realtà l’area potrebbe essere ripopolata dall’avifauna, ricchissima ai tempi di Scipione. 

Ci puoi spiegare perché è così importante questo sito archeologico? 

È importante perché è l’unico sito così grande, così antico e così completo nelle nostre zone. Infatti esso consta di un tempio dedicato alla triade capitolina (Capitolium), ossia Giunone, Giove e Minerva, di un foro, di un criptoportico, di terme, di un teatro e di una Basilica .Inoltre sorge in un complesso naturalistico unico e bellissimo. Ristrutturato, valorizzato e messo in un contesto di rivalutazione totale della fascia costiera Domitia , esso assumerebbe, con le dovute proporzioni, l’importanza che hanno oggi siti come Velia nel Cilento. 

Cosa faresti tu se avessi la possibilità di migliorare Giugliano? 

Credo che creerei delle situazioni urbanistiche tali da sopperire alla discrasia che esiste tra le tre zone principali del nostro “paesone”. Quindi costruirei piazze, cinema, luoghi di ritrovo facendo in modo che tutte e tre le zone( la costiera, il centro storico e la zona di collegamento tra di esse) siano vivibili e fruibili in tutte le stagioni. Inoltre sopraeleverei la Via Marina che costeggia il litorale in modo da far vedere il mare e creare un lungomare con discesa diretta sulle nostre bellissime spiagge. Per me è paradossale che 2000 anni fa a Liternum si viveva meglio di come viviamo noi adesso. 

Cosa vuoi dire alle amministrazioni? 

Nulla se non il fatto che attualmente il sito di Liternum è un luogo pieno di criticità che non produce ricchezza e che non lo farà fin tanto che non si provvederà a riconoscergli la dignità che merita. 

Cosa vuoi dire ai tuoi concittadini? 


Di amare di più la propria terra e di difenderla. Di informarsi e guardarla sempre con occhi positivi in modo da scrutare il buono sotto il marcio apparente che vediamo. Il parco di Liternum è proprio uno dei luoghi dimenticati che dobbiamo tornare ad amare e rispettare senza vederlo come un peso, poiché anche se non possiamo edificarci sopra, ci sono altri modi per rendere redditizie quelle aree. Io dico sempre che siamo figli ingrati della nostra terra perché Giugliano ha veramente delle risorse infinite e noi dovremmo sfruttarle e farle fruttare anziché distruggerle. 

http://www.internapoli.it/



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