giovedì 24 marzo 2016

Dallo spaccio al narcotraffico, il profilo di 'Pietro o' Mellone'

NAPOLI. Pietro Maoloni si era dato alla latitanza nei paesi caldi anche per sfuggire alla "taglia" che avevano posto sul suo capo gli Abete-Abbinante perchè durante la fai interna con i Notturno era passato a trafficare cocaina con la Vanella-Grassi, arrichendo le casse del clan rivale. Prendere Maoloni era risultato più complicato del solito e per cercare di indebolirlo caddero sotto i colpi dei killer due eprsone a lui vicine, Mario Perrotta, ucciso l'8 ottobre del 2012 e Domenico Gargiulo detto sicc e Penniell che resto illeso a vari tentativi di omicidi e per il quale erroneamente venne ucciso Lino Romano. Maoloni era contigua al clan Leonardi e apicale nell'organizzazione della Vanella-Grassi, tanto da fornire proprio ai Leonardi le armi per compiere l'omicidio di Giovanni Esposito o' muort. 

L'identikit di Pietro o' Mellone viene delineato negli interrogatori di alcuni collaboratori di giustizia come Gaetano Annunziata: «Avevamo come obiettivi da eliminare Maoloni e un tale detto o' cinese, ma stanarli nella Vela Celeste, dove sapevamo risiedesserp, era troppo difficile e quindi decidemmo di uccidere persone a loro vicine come Mario Perrotta, spacciatore per conto di Maoloni ed un altro pusher, che decidemmo di colpire, del quale non ricordo il nome».

http://www.internapoli.it/

Nessun commento:

Posta un commento