giovedì 28 febbraio 2013

Strage di San Martino: 11 ergastoli


Ergastolo per i killer della “strage di San Martino”, l’agguato messo a segno in corso Ponticelli la sera dell’11 novembre 1989. Una carneficina in cui la camorra fece fuori sei avventori di un bar, di cui quattro innocenti. Carcere a vita, dunque, per undici persone, mentre alle altre sei, nel frattempo divenute collaboratori di giustizia, sono state commutate pene tra i 16 e i 18 anni di reclusione. Sicari e mandanti furono arrestati nel gennaio 2011.
I CONDANNATI – La sentenza è stata emessa oggi dalla terza sezione della Corte d’Assise, presieduta da Carlo Spagna, che ha accolto quasi in toto le richieste del pm Vincenzo D’Onofrio. L’ergastolo è stato inflitto a Pacifico Esposito, Luigi Piscopo, i fratelli Antonio, Ciro e Giuseppe Sarno, Roberto Schisa, i fratelli Ciro, Gennaro e Giovanni Aprea, Vincenzo Acanfora e Gaetano Caprio. I condannati dovranno versare inoltre una provvisionale di centomila euro a ciascuna parte civile. 
LA PUBBLICAZIONE DELLA SENTENZA – Per rimarcare la totale estraneità delle quattro vittime innocenti agli ambienti criminali, la Corte d’Assise ha disposto che un estratto della sentenza, a spese degli imputati, sia pubblicato sul quotidiano Il Mattino, mentre l’intero dispositivo sarà pubblicato sul sito del ministero della Giustizia e su quello della rivista online Iustitia. 
LA STRAGE – L’agguato, avvenuto in corso Ponticelli la sera dell’11 novembre 1989, davanti al bar Sayonara, fu deciso dal clan camorristico dei Sarno e attuato da affiliati al clan Aprea per colpire il gruppo rivale capeggiato dal boss Andrea Andreotti. L’obiettivo dei killer erano Antonio Borrelli e Vincenzo Meo, ma assieme a loro furono uccisi anche Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano Di Nocera, che si trovavano accanto a loro ai tavolini del bar.
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