lunedì 11 febbraio 2013

Sant’Antimo: primo memorial Giuseppe D’Agostino

SANT'ANTIMO. Parte lunedì 11 febbraio alle ore 15 il Primo Memorial dedicato a Peppe D’Agostino, il professore prematuramente scomparso nel maggio scorso per una malattia che in poco più di un mese ne consumò le enormi energie e la grande voglia di vivere. Una volontà ed un attaccamento ai valori sani dello sport che lui stesso cercava, col suo esempio, di inculcare ai ragazzi, compresi quelli che non erano suoi alunni diretti. Il torneo, fortemente voluto dagli studenti e dai colleghi che ancora lo rimpiangono, coinvolge quest’anno quasi tutte le classi dell’istituto, recentemente intitolato a Laura Bassi, prima fisica italiana ad avere una cattedra all’Università di Bologna, ma voci di corridoio mormorano già di un prossimo evento che coinvolgerà tutte le scuole del giuglianese e dell’area frattese. Quest’anno il torneo, che terminerà il 13 maggio, ad un anno dalla sua scomparsa, si terrà sui campi del Centro Sportivo di Sant’Antimo ed ha avuto il patrocinio morale del Comune col sindaco Piemonte e la funzionaria Meles. Giuseppe D’Agostino, già calciatore della Casertana dei tempi d’oro e del Giugliano che raggiunse la serie D negli anni ’70, era laureato in Scienze Motorie e ‘masseur’ di professione ed era il confidente buono di chi voleva un consiglio all’interno del liceo. Attento, preciso, salutista ad oltranza, disponibile con tutti, aveva il classico fisico del calciatore, alto, ben messo ed intelligente con la palla al piede. Quando, tra colleghi, facevamo qualche partita era sempre il primo a capire dove sarebbe finita la palla e dove andarla a prendere per poi giocarla e magari piazzarla nell’angolo più lontano, dove il portiere non sarebbe mai potuto arrivare. Peppe era un ‘drago’ del pallone, si vedeva che aveva giocato ad alti livelli e a noi, poveri comuni mortali, non restava che ammirarlo. Da insegnante stava dando tutto, sia umanamente che professionalmente ma all’improvviso ci ha lasciati costernati e frastornati senza che riuscissimo a capire ‘perché’. Questa serie di gare sono la minima parte di quanto alunni e professori avrebbero voluto fare per ricordarne la memoria, affinchè il suo ricordo resti sempre vivo nei cuori di chi lo ha conosciuto e lo ha frequentato. Perché, tra una lezione ed un’altra, tra la didattica e la crescita di ragazzi che affrontano la loro età più difficile, l’adolescenza, c’è una cosa che non bisogna mai dimenticare e che lo stesso Peppe aveva sempre in testa. La scuola è la vera palestra, per dirla in termini sportivi, della nostra vita ed ha un ruolo fondamentale nella crescita di tutti noi.
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