venerdì 13 luglio 2012

Maxi sequestro a Marano, nell'operazione 55 indagati

MARANO. Tra i beni finiti sotto sequestro ieri mattina c'è il ristorante Villa Borghese di Marano, ma anche il cantiere del Patto Antiracket di Via Aniello Falcone al Vomero. C'erano campi da tennis e un parcheggio interrato da 112 box. Quindi dietro l'etichetta "Antiracket", che tutto lasciava intendere meno che le infiltrazioni camorristiche, c'erano i clan di Marano: Nuvoletta e Polverino. Oltre all'arresto di Angelo Simeoli, l'imprenditore dominus dell'operazione portata a termine ieri dalla guardia di finanza, ci sono anche 55 indagati, denunciati e a piede libero. Molti di loro provengono da Marano, ma alcuni provengono rispettivamente da Giugliano, Qualiano, Villaricca, Calvizzano e Napoli.

Angelo Simeoli. E' definito come uno dei più imponenti bracci economici dei gruppi della criminalità organizzata operanti nel territorio di Marano, ovvero i clan Nuvoletta e Polverino. Attualmente è agli arresti domiciliari.

I sequestri. I militari del Gico in azione dalle prime luci dell'alba di ieri, hanno effettuato sequestri a Marano e in diverse parti della provincia. Società provenienti anche da altre città tra cui Roma e Milano. Tra i beni sequestrati, oltre a Villa Borghese e il cantiere del Patto Antiracket, vi sono anche appartamenti tra Napoli, Caserta, Arezzo e Latina, l'Hotel La Mela di Giugliano, terreni tra Napoli e Caserta, Il Domitia Village di Castelvolturno, il Palazzo Polar di Secondigliano, imbarcazioni, auto di lusso e moto, l'Impresa Paragliola Antonietta di Marano, l'impresa Simeoli Carlo di Marano, l'impresa Simeoli Renato di Marano, l'impresa Simeoli Vincenzo dei Camaldoli, Areas Immobiliare di Giugliano, Artigian Progress di Marano, Bamanvi Costruzioni di Giugliano, C.D.P. di Roma, Coop. Costruzioni Generali di Produzione e Lavoro di Giugliano, Copoperativa San Ciro di Marano, Costruzioni Edil Sole di Frattamaggiore, Domitia Residence Tour di Giugliano, Domitia Village di Giugliano, Edil Costruzioni di Calvizzano, Edil Progress soc. coop di Giugliano, Euro Ri. Costruzioni di Qualiano, Flaure Costruzioni di Marano, Gesim s.r.l. di Marano, Giuseppe Simeoli Servizi Immobiliari di Marano, Gruppo P.I. di Orta di Atella (Ce), Hermes Immobiliare di Milano, Holding Project di Chiaia, Immobiliare Belvedere di Milano, Immobiliare Marina di Marano, Immobiliare Posillipo di Giugliano, Immobiliare San Marco di Milano, Industrial Service di Marano, Iniziative Immobiliari e Turistiche di Poggioreale, Ital Group di Orta di Atella, L'Antica Roma di Giugliano, La Nuova Gazzetta di Napoli soc. coop. di Poggioreale, Liternum coop. Produzione e Lavoro di Giugliano, Merlin Costruzioni di Napoli, Mediterranea Costruzioni di Milano, Parco Crtistina soc. coop. di Marano, Polar di Milano, Posillipo Immobiliare di Roma, Mugnano soc. coop. di Quarto, San Marco & C. Tribunali di Napoli, Sider Art di Marano e Sirio Costruzioni Società coop. edilizia.

Nuvoletta, Polverino e Casalesi: sotto chiave beni per quasi un miliardo di euro

MARANO. Era legato al clan dei Casalesi, dei Polverino e dei Nuvoletta l'imprenditore maranese arrestato dai militari del Gico al quale sono stati sequestrati beni per 800 milioni di euro, tra cui la "Villa Borghese" a Marano di Napoli. Il sequestro è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Napoli su ordine dei pm della Direzione distrettuale antimafia ai danni dell'imprenditore Angelo Simeoli, L’indagine ha consentito di ricostruire l’entità del patrimonio dell’imprenditore e individuare numerosi prestanome, titolari di società attive nel settore immobiliare ed edilizio ai quali nel tempo sarebbero stati intestati beni immobili, auto e imprese allo scopo di sfuggire alle indagini.

Angelo Simeoli, nel febbraio 2011, era già stato coinvolto nell'inchiesta che aveva portato all'arresto di 14 persone per aver agito nell'interesse dei gruppi camorristici Zagaria e Bidognetti dei Casalesi e dei clan Nuvoletta e Polverino di Marano, nel Napoletano. Le indagini dello Scico di Roma e del Nucleo di Polizia Tributaria di Caserta hanno permesso di ricostruire l'impero di Simeoli: immobili di lusso, automobili e società edili ed immobiliari in gran parte intestati a prestanome per sfuggire ai controlli. Se il provvedimento di sequestro fosse trasformato in confisca, tutti questi beni, tra cui ville con piscine, appartamenti, locali pubblici, potrebbero essere messi a disposizione della comunità. Simeoli - conferma il tenente colonnello Bruno Salsano, raggiunto telefonicamente - è un imprenditore molto conosciuto in zona. Ha realizzato opere importanti e controverse come l'eco-mostro Domitia Village di Lago Patria. L'uomo, attualmente si trova agli arresti domiciliari per motivi di salute.

Paolo Schiavone era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Caserta e dal Centro Operativo Dia di Roma nel maggio 2010, nell’ambito dell’operazione 'Sud Pontino', che aveva svelato le infiltrazioni ed i condizionamenti del clan dei Casalesi ala Schiavone nelle attività dei principali mercati ortofrutticoli del centro e del Sud Italia. In particolare veniva imposto il monopolio dei trasporti su gomma a una ditta di San Marcellino (Ce), formalmente intestata all’imprenditore Costantino Pagano, anche lui arrestato, ma riconducibile direttamente alla famiglia Schiavone, ed in particolare ai gruppi capeggiati da Francesco Schiavone, alias Sandokan, ed all’omonimo cugino Francesco Schiavone, alias Cicciariello, attraverso i rispettivi figli..

L'indagine aveva evidenziato l’importanza assunta dal clan dei Casalesi nel gotha criminale nazionale tanto che, per imporre alla ditta di trasporto il controllo esclusivo nello strategico settore dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli sulle tratte da e per la Sicilia, aveva stretto una vera e propria alleanza commerciale, fondata su metodi tipicamente mafiosi, con esponenti di spicco della mafia siciliana e con i loro emissari imprenditoriali, che controllavano il commercio all’ingrosso e la distribuzione di tali beni nei principali mercati dell’isola. In tale contesto erano state emesse oltre 60 ordinanze di custodia cautelare in carcere. L'operazione di oggi ha portato al sequestro, propedeutico alla confisca, di un’azienda di allevamento di bovini e bufalini e produzione di latte, 4 terreni, quota del 50% di terreno, quota del 50% di fabbricato rurale e di un appartamento.

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