sabato 7 luglio 2012

Incendio nel terreno confiscato al boss

La camorra dietro l’incendio che ha distrutto circa 12 ettari di grano in località Cento Moggi a Pignataro Maggiore? Sì, secondo Raimondo Cuccaro, sindaco del comune casertano, dove la scorsa notte un rogo ha cancellato oltre metà del grano pronto per la trebbiatura. Il terreno era stato confiscato al clan Lubrano ed è gestito in via provvisoria dalla cooperativa “Terre di Don Peppe Diana” creata dall’associazione Libera. Con il grano si sarebbero dovuti produrre i “paccheri”, tradizionale pasta napoletana. Quello che è rimasto del grano dopo la furia delle fiamme, verrà mietuto domani.

LA DENUNCIA DEL SINDACO – «Già ieri mattina – racconta il primo cittadino – intorno alle 11 mi ero recato sul posto per un incendio di sterpaglie lungo la strada che costeggia il terreno confiscato. Mi avevano avvisato tempestivamente i vigili urbani; l’immediato intervento dei vigili del fuoco aveva poi scongiurato il propagarsi dell’incendio. Poi ieri pomeriggio avevamo chiamato nuovamente i pompieri per un nuovo allarme. Questa mattina, l’agronomo da me inviato al terreno per dare il via al raccolto ha scoperto che gran parte del grano era andato bruciato. Il rogo sarebbe divampato nei pressi di una strada interna al fondo ma ha avuto origine in più punti; perciò pensiamo sia doloso. L’agronomo ha quantificato il coltivato andato perso nell’ordine del 50-60%. Ora invierò una denuncia alla Prefettura e alle forze dell’ordine».

DON CIOTTI: «NON CI FERMERANNO» – «Continua l’aggressione ai beni confiscati, una rappresaglia continua e reiterata con il chiaro intento di colpire chi lavora per ristabilire legalità e sta realizzando un'economia giusta e sana nel nostro paese. Le mozzarelle, il vino, la pasta, il succo d’arancia, le passate, i tarallini - dice Don Luigi Ciotti, presidente di Libera – fanno paura perché sono prodotti che coniugano il gusto della qualità con la corresponsabilità. Non possiamo più pensare a delle coincidenze, esprimiamo gratitudine verso il Corpo Forestale, il Ministro dell’Interno, le forze dell’ordine per il loro contributo per garantire la sicurezza di quelle realtà. Dall’assemblea nazionale di Libera, conclusasi a Senigallia, il grido del “No” è uscito forte e chiaro: andiamo avanti con più forza e determinazione, quei criminali devono rendersi conto che queste terre in Calabria, in Sicilia, in Campania, nel Lazio e in Puglia sono ormai davvero libere»

Terre di Don Diana: mietitura del grano in risposta alle fiamme della camorra

CASERTA. Località Cento Moggi, comune di Pigntaro Maggiore, in provincia di Caserta: un incendio di natura dolosa ha distrutto oltre la metà del grando pronto per la trebbiatura, sul terreno confiscato al clan Nuvoletta e gestito dalla cooperativa Terre di Peppe Diana, creata dall’associazione Libera.

Martedì mattina la risposta, con la presenza del sindaco del paese, Raimondo Cuccaro, dei volontari guidati dall’agronomo Roberto Fiorillo, da Geppino Fiorenza di Libera, ma anche del presidente della commissione sui beni confiscati della regione Campania, Antonio Amato, che hanno “simbolicamente” scortato i mezzi che hanno proceduto alla trebbiatura del grano restante.



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