sabato 9 ottobre 2010

Emergenza roghi: In giro con i Rangers nel comprensorio

GIUGLIANO. “Vai, vott’ o’ sacchetto ‘nterr, tanto fra quacche juòrno qualcun appiccia tutte cose”. Girare nel comprensorio giuglianese è come visitare una mega discarica a cielo aperto di 94 chilometri quadrati. Soprattutto quando si calpestano le piccole viuzze di campagna, le stradine di periferia o le arterie della fascia costiera. Quelle dimenticate, dalle istituzioni che latitano, dai cittadini, almeno alcuni, assuefatti oramai nel vivere in piccole favelas. Via Bosco a Casacelle, via Ripuaria, via Madonna del Pantano, via Staffetta sono terre di nessuno. Inutili le segnalazioni dei Rangers d’Italia, corpo di volontari che, in supporto alle Istituzioni, ha come scopo la protezione dell'ambiente naturale, la prevenzione del degrado ecologico, la protezione civile e la protezione degli animali. Diciannove le unità operative a Giugliano. Una sola l’auto a disposizione, un’Alfa 155 con impianto a gas con la quale girano il territorio per segnalare discariche abusive e sversatoi illegali. Si autotassano per pagare le spese della benzina, “perché dal Comune non riceviamo un euro, ci è stata concessa solo la sede”. Operano non solo a Giugliano ma anche in altri paesi della provincia napoletana come Pozzuoli, Torre del Greco, Saviano, Brusciano e Mugnano, dove si occupano anche della vigilanza della villa comunale. Nessuna convenzione stipulata invece con il Comune di Giugliano. “Abbiamo pochi fondi a disposizione, riusciamo a fare il nostro lavoro solo grazie al volontariato di 19 persone che danno l’anima per salvaguardare il territorio – afferma Feliciano Pragliola, caposervizi del Corpo dei Rangers di Giugliano – oltre a segnalare le discariche inviando fax al Comune non possiamo fare nient’altro”. Perché non potete fare multe contro chi sversa i rifiuti fuori orario? “Ci vorrebbe l’autorizzazione del sindaco, non ci è stata concessa”. Sessanta le segnalazioni inviate al Comune nel 2010, la media di 5 al giorno. Lo ‘spazza tour’ inizia da via Bosco a Casacelle, dove qualche settimana fa si è registrato l’ennesimo mega rogo di rifiuti tossici. Materiali solidi urbani, cartoni, fusti tossici, pezzi d’auto, carcasse di elettrodomestici, mobili, amianto, buste di plastica: tutto pronto ad essere dato alle fiamme. “Siamo passati qui 48 ore fa e non c’era niente. Questa discarica è stata creata in meno di due giorni” – afferma Jean Pierre Coco, vicecapo servizi dei Rangers – tra qualche giorno non troveremo più niente”. “I rifiuti verranno rimossi?”. “No, è tutto pronto per essere incendiato. Quando vengono messi i materassi e i copertoni significa che è tutto pronto. Per non parlare degli allacci abusivi, abbiamo denunciato ai vigili questo scempio”. Il riferimento è ai fili che dalla cabina posta fuori strada, il cui percorso è stato modificato in modo da arrivare direttamente nelle case. Proseguiamo nel tour dirigendosi verso la fascia costiera. Via Madonna del Pantano e via Ripuaria sono praticamente due discariche a cielo aperto. Nei pressi della vecchia isola ecologica le situazioni più degradanti, con cumuli enormi di spazzatura accatastati sul ciglio della strada. L’area è stata posta sotto sequestro dalla polizia municipale dopo decine di denunce presentate dai cittadini”. Ai margini della strada ragazzi di colore attendono l’arrivo delle auto per guadagnarsi qualche spicciolo. In cambio di monete il cittadino non si sporca le mani facendo gettare il sacchetto all’extracomunitario. Una storia che si ripete giorno dopo giorno sotto l’occhio indifferente di una città che sta affogando nell’indifferenza.

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