sabato 18 aprile 2009

Per una città più sicura: intervista al Gen. Sementa

NAPOLI - Tenere sotto controllo una città grande come Napoli è possibile. L’intervento di tutte le forze dell’ordine permette questo. Le operazioni di monitoraggio della Polizia Municipale sono costanti, frequenti ed estremamente minuziose. Ieri l’ultima retata per contrastare il sovraffollamento dei locali. Locali non a norma. Numerosi sono i compiti degli agenti, numerose le difficoltà d'affrontare per contrastare i vari fenomeni legati alle problematiche della città. Garantire sicurezza, questa la priorità. Garantire l’incolumità, contrastare l’abusivismo sotto ogni forma, garantire l’osservanza delle norme, stabilire ordine, educare il cittadino. Ciò è possibile grazie alle unità preposte sul territorio. Reprimere ogni forma di reato che rientri nelle loro attribuzioni. Intervenire per estirpare definitivamente il problema. Le telecamere disposte per la città fungono da coadiuvante all’agente, ma non sono idonee a sostituirle. Questo, perché a contribuire vi sono i cittadini che non rispettano i precetti. La città deve essere a norma e per questo sono predisposti controlli da parte del Comandante Generale Luigi Sementa.
Quali sono le attività svolte durante le operazioni di monitoraggio?
«La Polizia Municipale ha 49 competenze che sono ampissime. Vanno dal controllo alla circolazione, al traffico; dalla Polizia Amministrativa, ai compiti di Polizia Giudiziaria. Abbiamo la legge e regolamenti. Poi ci sono le qualifiche. Noi siamo ufficiali o agenti di Polizia Giudiziaria e agenti di Pubblica Sicurezza. A cui è connessa anche l’attività di Polizia Amministrativa. Con queste attribuzioni ci muoviamo sul territorio. Contrastiamo l’abusivismo commerciale, quello edilizio, infortunistica stradale. I Parcheggiatori abusivi: problema che va ad investire l’aspetto investigativo, che non attengono al traffico, ma alla violazione di norme: la legge penale quando occupano il suolo pubblico. In questo caso interveniamo come agenti di Polizia Giudiziaria, quindi il nostro referente è l’Autorità Giudiziaria. Poi c’è la violazione del codice della strada, perché siamo agenti di Pubblica Sicurezza. Queste persone vengono denunciate, come gli stessi conducenti che contribuiscono al fenomeno. Il controllo ai locali che noi facciamo lo si fa sulla base dei compiti stabiliti dal Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza, perché tutti i locali, discoteche, musei, sono soggetti ad autorizzazioni della polizia o delle commissioni preposte. È un’azione di controllo che fanno tutte le forze dell’ordine. Non si può far finta di niente innanzi ad un locale dove all’interno vi sono 650 persone, con una sola uscita, senza finestre, vendendo alcolici, con la presenza di minorenni e con il volume della musica altissima. Anche per prevenire qualsiasi disastro. Io l’impiego lo faccio ovviamente in base alle risorse umane che ho. Vorrei mettere più personale per strada o sul nuovo servizio che ho istituito la settimana scorsa sui pullman. Ma è ovvio che devo fare i conti con quelli che ho a disposizione».
Quanti agenti normalmente vengono stanziati?
«C’è una forza di 2.200 unità. Però è un dato sbagliato, perché non tutti sono disponibili. Alcuni svolgono la loro attività anche presso la Procura della Repubblica, quella Generale, dei Minorenni. Alcuni sono dislocati in Prefettura, per la gestione dei verbali, dei ricorsi. Unità che vengono sottratte da quelle che possono essere disposte sul territorio cittadino. Quindi arriveremo ad averne una centinai di unità effettive. Non possono stare ovunque, perché abbiamo 800 Km di strada a Napoli».
Lo stesso Museo Madre è di competenza della Polizia Municipale?
«Non è solo di competenza della Polizia locale, ma anche delle Polizia, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza. Di tutti coloro che hanno la qualifica di agenti di pubblica sicurezza o agenti di polizia giudiziaria. Il Madre, è il rispetto della norma. Questa è la mia competenza, ristabilire l’ordine. Non faccio la guerra a nessuno, non è una cosa personale. Secondo il Codice di Procedura Penale la polizia giudiziaria prende anche di propria iniziativa notizie di reato e le sviluppa ed evita che le stesse vengano portate ad ulteriori conseguenze. È una legge».
Nelle zone a traffico limitato, al varco ci sono sempre le pattuglie, ma sono state disposte delle telecamere. Quando entreranno in funzione?
«Entreranno in funzione per il maggio dei monumenti».
In questo modo le pattuglie potrebbero essere utilizzate in altra maniera.
«Io le piazze, quando ho le risorse, le devo far presiedere con il cambio sul posto, cioè devono fare i turni senza che ci siano lassi di tempo scoperti. Ormai la gente ha molti rimedi contro le contravvenzioni, e questo è un deterrente per le persone per bene. Sicuramente anche con l’utilizzo delle telecamere dobbiamo mettere anche il vigile, altrimenti non ne veniamo a capo».
C’è una presenza massiccia degli agenti sul territorio. Per esempio ieri a Via Foria.
«Ieri era un controllo normale al traffico».
Facevano perquisizioni.
«Si i ragazzi che con i motorini circolano sul marciapiede per fare prima».
Ancora non indossano il casco.
«In quel caso si farà la contravvenzione, il sequestro».
Quali operazioni sono state fatte ieri?
«Ieri avevamo il controllo del territorio in generale. Stanotte, invece, il controllo dei Decumani. Operazione terminata stamattina alle 04.00. Sono state chiuse alcune discoteche, alcuni locali che erano fuori orario».
Da una settimana all’altra, da un controllo all’altro ci sono cambiamenti? Sono sempre le stesse persone che reiterano lo steso reato?
«Dobbiamo tornare più volte e sono sempre le stesse persone che commettono lo stesso reato».
Ci sono zone più a rischio?
«No sono tutte uguali».
Le operazioni di controllo vengono effettuate durante tutta la settimana, e non solo nel fine settimana?
«Il fine settimana è solo per la movida».
O l’utilizzo di alcool e droga.
«Quello è un controllo periodico. Con la chiusura delle scuole aumenteremo i controlli, in base alle varie situazioni».
di Silvia Romano

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