sabato 28 marzo 2009

Giugliano: le case abusive restano al buio

GIUGLIANO. Case abusive senza luce su ordine dei magistrati: scatta l'appello delle famiglie di via Rannola. Vivono da due giorni senza energia elettrica, dieci delle quaranta famiglie destinatarie delle ordinanze di sgombero per gli immobili realizzati senza licenza tra Varcaturo e Lago Patria, sul litorale di Giugliano, e finiti a luglio scorso nel mirino della Procura per l'inchiesta «mattone selvaggio». A maggio 2008, furono arrestate trentanove persone, tra vigili urbani, dipendenti comunali e imprenditori. E ora si avvicina il momento delle demolizioni, concordate al tavolo della task force messa al lavoro in Prefettura su iniziativa della magistratura. Per opporsi, le famiglie hanno costituito un comitato antiabbattimento. Le ruspe sono comunque arrivate prima di Natale per i primi quattro degli 800 immobili per cui sono già esecutive da un pezzo le ordinanze di demolizione. Ieri le famiglie hanno consegnato una lettera appello al presidente del Consiglio comunale, Luigi Guarino, e al sindaco Giovanni Pianese con la quale ribadiscono la loro posizione di «vittime di un sistema di corruzione» e chiedono sostegno all'amministrazione comunale. «Tra le famiglie alle quali è stata tagliata la luce, c'è anche una che ha una bimba disabile e soffre in maniera particolare senza corrente elettrica - dice Gennaro Di Girolamo, portavoce del comitato antiabbattimento - Non è possibile che si proroghi la data di sgombero, ma si lascino al buio le famiglie che, potendoselo permettere, si trasferirebbero altrove». Intanto, gli sgomberi in via Rannola sono stati rinviati per trenta casi al 31 marzo e per dieci, al 10 aprile. La tensione sale comunque alle stelle. Da un lato, il tavolo della task force in Prefettura, con Regione, Comune ed Esercito, resta permanentemente convocato e non arrivano cenni per fermare le ruspe; dall'altro le famiglie tentano tutte le carte per fermarle: petizione popolare, cortei e lettere appello. Nelle scorse settimane hanno anche scritto al premier Berlusconi. «Gli abbiamo chiesto di intervenire sul caso degli abusi a Giugliano. La questione è troppo complessa perché il governo resti a guardare, ma non abbiamo ricevuto ancora nessuna risposta», dicono a Giugliano. In città, intanto, la società civile si spacca: sono tremila le persone che ritengono ingiusti i provvedimenti dei magistrati nonostante la grossa consistenza di vani abusivi, che sono oltre trentamila, e i continui sequestri, a opera di carabinieri e vigili urbani, ai danni di grossi imprenditori.
TONIA LIMATOLA Il Mattino il 24/03/09

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