sabato 15 novembre 2008

emergenze

Ci sono momenti nella storia di un paese in cui si presenta l'emergenza. Normalmente ce ne si accorge all'improvviso, l'emergenza nasce dal nulla. Semplicemente il giorno prima non esiste. Poi eccola, resa evidente dai "mass media", è irrefrenabile, giorno dopo giorno, quasi senza rimedio. Nasce e cresce lo sdegno collettivo, si cercano soluzioni, rimedi. La prevenzione, questa sconosciuta, in Italia non ha modo di radicarsi. Negli ultimi anni, nel bel paese, abbiamo assistito alla nascita repentina dell'emergenza clandestini, dell'emergenza sicurezza, dell'emergenza criminalità organizzata, dell'emergenza rifiuti a Napoli. Molto spesso è proprio la comparsa di un'emergenza che fa sparire la precedente, o meglio, è la comparsa di una emergenza che fa smettere di parlare i giornali della precedente. Comunque, a volte le soluzioni si trovano. A Napoli è stato dapprima annunziato e poi inviato l'Esercito Italiano, soprattutto a difesa delle discariche in allestimento, ma anche per scongiurare che nelle stesse ci potesse finire qualcosa di molto nocivo. si è ritenuto che l'uso della forza fosse l'unica strada percorribile. D'altronde dietro ai manifestanti, si pensava, c'era sicuramente la spinta della camorra. Fin qui passi pur, il fine giustifica i mezzi, almeno così si dice. Poi viene creato un reato ad hoc, che prevede l'arresto per chi viene trovato a sversare rifiuti in luoghi in cui è tata dichiarata l'emergenza. Una misura drastica ma necessaria. Arrivati a questo punto si può soltantosuperare il limite, non tanto della ragione quanto del buon senso. Napoli ha vissuto mesi in cui i Vigili del fuoco non avevano pause, impegnati com'erano a spegnere i righi della spazzatura accesi dai residenti. Sono anni che si conosce l'esistenza della famigerata "terra dei fuochi" in cui cumuli di materiali tossici vengono giornalmente dati alle fiamme. E' stata liberata nell'aria una quantità di diossina e di chissà cos'altro, a dir poco allarmante. Si resta in attesa che l'inceneritore di Acerra entri in funzione per bruciare le "ecoballe" accumulate nel periodo dell'emergenza, che di "eco" hanno davvero poco. Poi ecco la notizia che mi ha fatto sorridere, non ci potevo credere. Il 27 ottobre di quest'anno era stato dichiarato uno stop alla circolazione dei veicoli su tutto il territotio comunale di Napoli, con l'intenzione di ridurre l'emissione di gas, nella già satura aria cittadina. E già questo... La Polizia municipale ha multato 642 automobilisti per aver violato il divieto, ma ben 508 di questi sono stati denunciati dalla stessa Polizia municipale alla Procura della Repubblica per aver violato l’articolo 674 del Codice penale ( che recita: «Chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a 206 Euro») in quanto tutti insieme avrebbero contribuito a superare i valori consentiti di PM10. Questo per me, soprattutto ricordando quello che a Napoli è successo, ma ancora succede giornalmente, è abbastanza ridicolo.

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