sabato 3 dicembre 2016

La guerra del pane tra Giugliano e Napoli: pestaggi e faida sfiorata tra le fazioni del clan Mallardo

di Antonio Mangione

GIUGLIANO. E' ritenuto il dominus del business dell'imposizione del pane, un affare che ha consentito al clan Mallardo di guadagnare fior di milioni e riciclare anche i soldi. Un'attività criminale per la quale valeva anche la pena 'fare la guerra' con quelli che dovrebbe essere alleati e che invece erano diventati diretti concorrenti sul mercato. Parliamo di Salvatore Lucente, genero del boss Francesco Mallardo e Anna Aieta, avendo sposato la figlia Rosa. All'imprenditore, finito in manette nell'operazione eseguita congiuntamente da Finanza, Polizia e Dia, è contestata tra l'altro l'imposizione del pane nelle attività commerciali di Giugliano. Gli inquirenti hanno posto sotto sequestro alcune attività commerciali facenti capo a Lucente, tra cui il Panificio Campano Srl a Casoria e l'Antico Panificio di Varcaturo. 
Della guerra scatenatasi per il controllo del mercato del pane nell'hinterland ne hanno parlato diversi collaboratori di giustizia tra cui Vincenzo De Feo, Tommaso Froncillo e Giuliano Pirozzi. Proprio quest'ultimo ha raccontato come 'l'affare pane' fosse inizialmente sotto il controllo esclusivamente di Giuliano Pianese, detto Giulianello 'o sicc, titolare de 'La Panificazione', il quale era legato a sua volta al clan Mallardo attraverso Feliciano. Quando Ciccio e' Carlantonio decise di entrare nel business affidò al genero Lucente il compito occuparsene. La scelta provocò non pochi malumori in Pianese, tant'è che quest'ultimo chiese a Feliciano di intervenire per risolvere la questione. 
A fare da intermediari tra i due - secondo il pentito Pirozzi - sarebbero stati Armando Palma, detto Armanduccio 29, arrestato qualche settimana fa per l'estorsione al cantiere Piu Europa, Francesco Napolitano, Peppe dell'Aquila ed il boss di Villaricca Mimì Ferrara. L'accordo fu trovato tra non poche difficoltà ed inizialmente prevedeva che uno avrebbe distribuito solo i panini, l'altro invece i pezzi di pane. Poi si decise di dividere le zone. Lucente avrebbe dovuto operare solo a Napoli, mentre Pianese a Giugliano. Lucente, però, non rispettò le disposizioni sconfinando anche nel Giuglianese e ciò scatenò la dura reazione della fazione opposta, la quale iniziò a fare spedizioni punitive ai corrieri che trasportavano il pane senza autorizzazione a Giugliano per conto di Lucente. La situazione 'si risolse' dopo l'operazione giudiziaria ai danni di Pianese, che portò il genero di Ciccio Mallaro a prendere il predominio sul territorio. 
Il colletto bianco del clan, inoltre, ha riferito del ruolo svolto nell'affare della panificazione dai fratelli Ciro e Giovanni Nadi De Fortis, soci di Lucente, dotati di competenze nel settore, tanto da estendersi fino a Latina. Secondo il collaboratore Teodoro De Rosa anche Anna Aieta avrebbe spinto Lucente ad avviare l'attività nel settore della panificazione, facendo pressioni affinchè le attività del genero fossero favorite rispetto a quelle di Pianese. Lucente e De Fortis sono stati intercettati mentre, discutendo dei problemi provocati da Pianese, discutono del da farsi. "...ma che dobbiamo fare...dobbiamo scendere in campo noi??!!", mostrando unità d'intenti del gruppo di Ciccio Mallardo. Il pane veniva imposto non solo nei piccoli negozi, ma anche in grandi supermercati con un tentativo anche nella catena della grande distribuzione.

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