lunedì 14 settembre 2015

Commissione Antimafia a Napoli,camorra dato costitutivo

(ANSA) - NAPOLI, 14 SET - A Napoli la situazione "e' preoccupante", senza dubbio. Del resto la camorra e' "il dato costitutivo della citta'". In azione ci sono "frange, terze e quarte file" che "non hanno nulla a che vedere con gli storici clan" ma che "sono pericolosissime". Un quadro, questo, dove i minori, ormai capi e non solo piu' manovalanza, agiscono secondo "una logica imprevedibile" che proprio per questo rende ancora piu' complicate le indagini.  il quadro che ha delineato la prima giornata della missione, a Napoli, della Commissione parlamentare antimafia. L'omicidio del 17enne Genny, nel cuore del centro storico di Napoli e poi l'escalation di violenza che si sta registrando sia in citta' sia in provincia sono fatti "molto significativi in termini negativi", dice il prefetto di Napoli, Maria Gerarda Pantalone. La risposta? Non solo la repressione, non l'esercito, hanno ripetuto la presidente della Commissione, Rosy Bindi, il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. Piuttosto una maggiore risposta dello Stato, della politica di tutte le forze coinvolte. Perche', come ha sottolineato il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo, ad oggi l'azione di contrasto e' stata "giudiziaria o di polizia giudiziaria". Il concorso di tutte le forze coinvolte, delle istituzioni "ad oggi non si e' mai visto". Oggi le prime due audizioni. Nella prima sono stati ascoltati i vertici delle forze dell'ordine; nella seconda i vertici della magistratura. Domani sara' la volta del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e dei rappresentanti della societa' civile. Una "missione completa" la definisce la Bindi che parla della camorra "come di un dato costitutivo di Napoli, della societa', della regione" e avverte: "L'Italia non ripartira' se ci saranno queste diseguaglianze e se noi non ci convinceremo che questa e' una parte d'Italia che va accompagnata per riscattare vite umane". "Il Mezzogiorno deve essere definitivamente adottato da questo Governo nazionale", auspica senza se e senza ma. Guai, poi, a parlare di esercito. Certo, la risposta repressiva serve, "l'impunita' non ha mai rieducato nessuno", mette in chiaro il procuratore generale della Corte di Appello di Napoli, Luigi Riello. Pero' su un punto, oggi, tutti sembravano concordare. Serve piu' sicurezza. Il che significa piu' investigatori, piu' impianti di videosorveglianza, dice Roberti. Servono "risposte non a singhiozzo ma coerenti visto che siamo di fronte non a un'emergenza ma a problemi strutturali", aggiunge Riello. "Le stesse forze di polizia e magistratura lamentano questa solitudine. Non e' solo sul piano repressivo che combattiamo questo fenomeno. Nessuno vuole l'esercito - ribadisce la Bindi - e noi siamo d'accordo, pero' ci vuole piu' intervento delle istituzioni e della politica". Proprio nel giorno della missione della Commissione Antimafia, vi e' stato l' ennesimo delitto nel napoletano: a Terzigno una donna - Vincenza Avino - e' stata uccisa con colpi di arma da fuoco sparati da un'auto in corsa. Aveva 36 anni, era incensurata. Si indaga a 360 gradi, tra le ipotesi anche la pista passionale. La donna era separata.

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