mercoledì 28 agosto 2013

Arresti Mallardo, la fine di un Clan?

Giugliano. La condanna di Picardi e l'arresto di Michele "a' macchinetta" hanno definitivamente decapitato il clan Mallardo. Il cartello criminale che per vent'anni ha imposto pizzo e condizionato la vita dell'area nord non ha più nessun elemento di spicco in libertà.

L'unico ancora fuori. Ad essere ancora ricercato c'è solo Mauro Moraca scampato agli arresti di questi ultimi mesi accusato di associazione a delinquere è l'unico dei "Mallardo" a poter dire ancora la sua nei consessi criminali. Ora, però, ha il fiato sul collo delle forze dell'ordine e dopo il rocambolesco arresto via facebook di Di Nardo è lui l'uomo da prendere per la DDA. La lista degli arrestati è lunga tra i primi a finire in gabbia Peppe Dell'Aquila "o ciuccio" preso in una villa a Varcaturo, poi dopo di lui uno dopo l'altro tutti i ras: Biase o' Chiacchiarone, Feliciano o' Sfregiato, Patrizio Picardi preso a Baia, Francesco Napolitano,  Giuliano Amicone e Lello Mallardo "scichirocco".

Nuovi scenari. Quello che preoccupa i residenti e che ora dopo 20 anni di pax mallardiana il territorio se non presidiato con forza e costanza dalla Stato diventi teatro di nuovi scontri di camorra come successe agli inizi a cavallo tra gli anni '70 e gli anni '80 quando la guerra tra i Cutoliani e la Nuova Famiglia tinse di rosso sangue le strade della città. La preoccupazione più forte è la colonizzazione dei babyboss provenienti da Scampia che già hanno preso le vicine Melito e Mugnano e che si sono spinti sino a Marano con una scia di morte, terrore e droga. Oppure potrebbero essere proprio le vecchie leve superstiti fedeli al professore di "Vesuviano" a scendere di nuovo in piazza per far valere rivendicazioni assopite da anni di galera e agguati scampati. Insomma se da un lato i giuglianesi gioiscono per la fine di un clan che da anni decideva vita e morte di questo territorio dall'altro, come è sempre successo in passato, temono l'inizio di una faida. 

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