domenica 28 febbraio 2010

Litorale giuglianese ancora off limits: anche il lido della Guardia di Finanza è nella lista nera

GIUGLIANO. Il litorale giuglianese ancora off limits per i bagnanti. E’ quanto si evince dal provvedimento della giunta regionale che individua le aree idonee alla balneazione per l’inizio della prossima stagione balneare. Sul Burc n. 10 del primo febbraio sono disponibili l’elenco, e la cartografia, dei tratti di costa che i Comuni dovranno vietare ai bagnanti. L'elenco è il risultato del monitoraggio Arpac condotto durante la scorsa stagione balneare. Due i tipi di siti interdetti: le aree off-limits per inquinamento, in Campania, messe insieme totalizzano più di 82 chilometri (dato sostanzialmente stazionario rispetto all’anno scorso); poi ci sono le aree decretate “non idonee” ai bagnanti per motivi diversi dall’inquinamento, in genere occupate da porti e strutture militari. I tratti non idonei per inquinamento, a loro volta, si divono in due categorie: ci sono le aree “storicamente” non idonee (articolo 7 del dpr 470/82), e le aree temporaneamente non idonee (articolo 6). Tra i tratti di costa storicamente interdetti per inquinamento, sono confermate ampie porzioni del litorale domizio, che comprende anche la costa ricadente nel territorio giuglianese. Questi tratti tradizionalmente inquinati, secondo la normativa nazionale, possono essere dichiarati nuovamente idonei solo se le analisi evidenziano risultati favorevoli, e se allo stesso tempo gli enti competenti adottano misure di risanamento volte a rimuovere le cause dell’inquinamento. A partire da aprile riprenderà il monitoraggio Arpac. In base a nuove analisi potrebbero riscontrarsi risultati favorevoli. Nonostante la perdita di immagine ed economica della scorsa estate, sicuramente una delle più brutte da ricordare per i gestori dei lidi ricadenti nel territorio giuglianese e nell’area flegrea, i Comuni poco o nulla hanno fatto per cambiare le cose. Per quanto riguarda Giugliano la situazione è pressoché simile a quella dell’anno scorso con 2.456 metri di non balneabilità comprendenti i lidi: Sabbia d’Argento e Varca d’Oro, Guardia di Finanza e Smeraldo, Ancore e Nato Beach, Lido Blu e Lido Poste e telecomunicazioni. Tutti i lidi appena citati rientrano tra quelli “storicamente” non idonei alla balneazione (articolo 7 del dpr 470/82). Come è noto, è Arpac a effettuare il monitoraggio delle acque destinate alla balneazione: per effettuare i prelievi, l’agenzia dispone di una flotta di sette imbarcazioni, tra cui il battello oceanografico Helios. I campioni prelevati vengono poi analizzati nei laboratori dell’agenzia. Con 367 punti di campionamento dispiegati lungo quasi 500 chilometri di costa, più di 4mila campionamenti all’anno per i 60 comuni costieri della regione, e un totale di oltre 30mila determinazioni analitiche all’anno, la Campania è una delle regioni più controllate in Italia per l’idoneità alla balneazione.

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