(di Francesca Brunati)
(ANSA) - MILANO, 10 GIU - E' un 'piccolo' impero dal valore di 13 milioni di euro quello sequestrato a
Giovanni Nuvoletta, il figlio del boss morto anni fa Lorenzo,
finito in cella all'alba di oggi con le accuse di
associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico internazionale di
stupefacenti, reimpiego di capitali illeciti e
trasferimento fraudolento di valori.
A
'decapitare' il clan dei Nuvoletta, con due ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di
Napoli Egle Pilla, nell'ambito di un'indagine avviata dalla dda
milanese e trasmessa per competenza a quella di Napoli, sono stati
i militari del Gico della Guardia di Finanza di Milano. Le fiamme gialle hanno portato in carcere Giovanni Nuvoletta,
ammanettato a Pogliano Milanese, e hanno notificato i
provvedimenti anche a Antonio Manzo e Cosimo Migliore, entrambi gia'
detenuti per altri reati.
Arresti domiciliari a Baranzate invece per
la moglie Annunziata Manzo, i figli, e due nipoti e altre
persone. E poi perquisizioni nelle province di Milano,
Napoli e Caserta. Secondo le indagini, oltre ad aver agevolato i clan camorristici come la fazione Bidognetti,
Nuvoletta, consapevole "'del timbro di mafiosita'' legato al
suo cognome, conosciuto soprattutto in Campania", nel 2011 si
e' trasferito, con i suoi piu' stretti familiari al Nord, in
Lombardia, "perche' non c'e' la pressione. - sono le sue considerazioni in
una intercettazione del dicembre 2013 - (...) ti conoscono...
ma non ti conoscono... allora(...) ti vedono lavorare e non sanno
quello che tu sei.. invece qua ti vedono sotto un'altra
ottica, sei visto male in partenza".
E in Lombardia, si legge in uno dei provvedimenti del gip, tramite un meccanismo di 'scatole cinesi',
ha reinvestito i capitali accumulati in passato con il
traffico di droga, in "attivita' commerciali" e
societa' intestandole a prestanomi - familiari e non - conservando la posizione
di socio occulto e "di fatto esercitando" la loro
la gestione. E non solo: sempre in una conversazione intercettata, il
figlio Ciro ha ventilato l'idea "di riciclare denaro contante
presso un casino'".
Tra
le varie societa' al centro delle indagini ci sono quella Agricola Amozzarella, azienda produttrice
di latticini con tanto di 800 bufale (da una trattativa poi
sfumata per la loro vendita in Algeria si evince che il loro valore e'
di oltre 2 milioni) e ristorante con sedi rispettivamente a
Pogliano Milanese e Baranzate. Oppure la Cloudlet Horse Racing
Team srl, che gestiva una scuderia ippica per la partecipazione
a competizioni e gare nazionali e la vendita e l'acquisto di
cavalli da corsa come 'Oianez', che ha partecipato anche al prix
de Avignon, 'Pier Grif', 'Taikon' o 'Magico Capar'.
Le due societa' fanno parte dei beni mobili e immobili sequestrati oggi al clan per un valore di
13 milioni. Infatti la gdf ha messo i sigilli a 39 unita'
immobiliari, 13 auto, 8 moto, 8 complessi aziendali (tra cui l'azienda
zootecnica con superficie di 93 ettari con le bufale da
latte), cavalli di razza, quote di otto societa' e numerosi
conti correnti.
Oltre a cio' a Giovanni Nuvoletta, con la seconda ordinanza, e'stato contestato di aver messo a
disposizione dei Casalesi, tra il 2007 e il 2009, il Lido Felix di
Castelvolturno, lo stabilimento balneare di cui era titolare,
per consentire agli affiliati di riunirsi in incontri
"per concordare strategie organizzative" e nascondere le
"armi del clan", tra cui quelle da guerra come due mitragliatori
Kalashnikov e uno tipo AR7090, favorendo in particolare la "fazione
Bidognetti" .
Infine, il figlio del boss defunto di Marano, con il traffico internazionale di stupefacenti che risale
al 2000, ha agevolato "le attivita' dell'omonima
organizzazione camorristica" di cui il padre Lorenzo era capo
indiscusso.
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