Per lo Charlotte Observer non c'è niente di meglio di una pizza davanti al Castel dell’Ovo o di una pedalata fino a piazza Vittoria, senza il rumore assordante dei clacson e la puzza di smog.
ALL’ESTERO CHE NE PENSANO? - Al quotidiano americano Charlotte Observer il lungomare liberato piace, eccome se piace. «Dove succede di poter mangiare una buona pizza o del pesce fresco ascoltando il rumore delle onde con lo sguardo perso tra Capri e il Vesuvio?».
UNA CITTA' DA GUSTARE IN BICI - In questo spazio ritrovato c’è chi si è inventato un lavoro, come ha fatto Luca Simeone, che lungo via Caracciolo vende tour della città in bicicletta. «A Napoli si è aperta una nuova era per chi ama le due ruote. Oggi possiamo finalmente dire che anche da noi il turismo sostenibile è diventato una realtà». Per girare Napoli in macchina, d’altro canto, è necessario attrezzarsi di tempo e pazienza a causa del traffico, per questo l’amministrazione sta considerando di estendere le piste ciclabili anche nei sobborghi. «Scommettiamo su una rivoluzione dei trasporti», ha commentato Luigi de Magistris allo Charlotte Observer, ricordando la sua passione per la bici, che i genitori tentarono di placare perché a Napoli è troppo complicato pedalare, tra tutte quelle salite e discese.
RIVOLUZIONE VERDE - Oggi molti napoletani iniziano a usare la bicicletta, le aree pedonali sono state migliorate – scrive il quotidiano – e i numeri del turismo crescono fino a registrare una media di 24 milioni di visitatori ogni anno. Per Simeone, la rivoluzione verde dà speranza a chi vuole cancellare l’immagine di Napoli come città di rifiuti e inquinamento. E potrebbe essere un buon viatico per fermare l’emigrazione verso il nord e verso l’estero.
Micol Conte
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