di Matteo Giuliani
SANT'ANTIMO. Ieri sera, in tre, poco prima dell’orario di chiusura, hanno tentato di rapinare l’incasso di un negozio di parrucchiere di Sant’Antimo, si tratta di: Luigi Cesaro 26enne di Mugnano e Roberto Pagano 25enne di Sant’Antimo, entrambi già noti alle forze dell'ordine, arrestati in flagranza e di F. F. 23enne di Sant’Antimo, già noto anch'esso, riuscito a dileguarsi in un primo momento ma, riconosciuto dai militari, è stato poi rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto, tutti ritenuti responsabili di rapina aggravata in concorso.
In pratica i tre, probabilmente volendo approfittare del giorno, il sabato, notoriamente di maggiore affluenza di donne nei parrucchieri, poco prima dell’orario di chiusura (quindi a negozio quasi vuoto) si sono fermati a bordo di una Ford Ka all’esterno dell’esercizio. Dopodiché uno ha fatto irruzione impugnando una pistola e chiedendo l’incasso al titolare e gli altri due sono rimasti nell’auto con porta aperta e motore acceso pronti a fuggire.
Vedendo giungere una pattuglia di carabinieri i complici dall’esterno hanno richiamato il rapinatore armato che, uscito rapidamente, ha raggiunto gli altri due nella Ford partita a gomme stridenti con i tre a bordo. Notando l'accaduto, la pattuglia ha attivato lampeggianti e sirene e ha inseguito l’auto dei malviventi per le vie di Sant’Antimo. La corsa è durata solo qualche centinaio di metri, fino a quando i fuggitivi, braccati, hanno fermato l'auto nel tentativo di scappare a piedi. I militari hanno bloccato subito Cesaro e Pagano, mentre il terzo complice, riuscito momentaneamente a scappare correndo nei vicoli, è stato comunque riconosciuto in viso dai militari. Dopo qualche ora di ricerche i militari sono riusciti a rintracciare e sottoporre a fermo di indiziato di delitto anche il terzo. L’arma utilizzata per il tentativo di rapina, recuperata dai carabinieri, è risultata essere la replica di una pistola semiautomatica privata del tappo rosso. Dopo le formalità di rito i tre sono stati accompagnati al carcere di Poggioreale a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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