Beni per due milioni di euro sono stati sequestri all’imprenditore Antonio Francesco Massa, detto “Massitiello”, condannato dal Tribunale di Napoli per associazione camorristica nel 1999 per i collegamenti al clan Fabbrocino. Posti sigilli a due appartamenti tra Pomigliano d’Arco e San Gennaro Vesuviano e sequestrate quote intestate ai figli di una società con 15 pullman e una ditta individuale per il commercio al dettaglio e di relativi beni aziendali.
LE ACCUSE DEI PENTITI – Imprenditore del settore autotrasporti, Massa è stato accusato anche da diversi boss pentiti, come Pasquale Galasso («faceva il presidente dei commercianti, perché doveva portarli a Mario Fabbrocino per farli estorcere») e Carmine Alfieri («fa parte del gruppo di Mario Fabbrocino, familiare prescelto da Mario per portargli “ambasciate”»).
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