Campania, terra di sapori e buon cibo fin dai tempi più antichi. Questa domenica inauguriamo il nostro viaggio all’interno dell’enogastronomia regionale, per raccontarvi di come i nostri sapori abbiano conquistato praticamente il mondo intero. Un excursus che ci accompagnerà ogni fine settimana da qui a Natale e che comincia con i classici “puparuole ‘mbuttunate” di napoletana memoria. Un piatto tipico della tradizione partenopea, con numerose varianti, da quella “povera” a quella “borghese”, che accontentava e accontenta praticamente tutti i palati. Compresi quelli dei cittadini ungheresi…
Proprio così: i peperoni ripieni conquistarono l’Ungheria fin dai tempi della scoperta dell’America, quando le prime piante furono importate in Europa e Vicino Oriente, proliferando soprattutto in Turchia. Da qui il peperone fu portato nel Regno di Napoli grazie all’Ordine dei Domenicani, che da allora stabilirono un vero e proprio monopolio nella coltivazione, vendita ed esportazione. Fu proprio nella Capitale del Regno che la ricetta del “puparuolo ‘mbuttunato” ebbe i suoi natali, dapprima in una variante molto semplice che prevedeva mollica di pane bagnata, uovo sbattuto, capperi, olive e pan grattato; in seguito arrivò la versione più “ricca”, con l’utilizzo della carne macinata che viene fatta rosolare in padella con il trito per soffritto. Questa seconda versione piacque ai regnanti d’Ungheria, dove il peperone era intanto stato esportato grazie all’Ordine dei Domenicani.
Bisogna infatti precisare che i rapporti fra Regno di Napoli e Regno d’Ungheria erano stati sempre molto stretti a partire dal XIV Secolo, quando sul trono partenopeo c’era Ladislao. Proseguirono, poi, nel XV Secolo con Beatrice d’Aragona, nel XVIII Secolo con Carolina di Borbone e Maria Sofia, sorella della nota e quasi leggendaria Elisabetta, meglio conosciuta come principessa Sissi. Fu così che, nell’ambito degli scambi commerciali fra i due regni, il peperone imbottito fece la sua comparsa in Ungheria, dove vieni tutt’oggi cucinato con una ulteriore variante: alla carne macinata viene infatti aggiunto il riso, che viene poi condito con una salsa in agrodolce dal sapore molto simile a quello del ketchup (si può anzi affermare a buon diritto che gli ungheresi sono stati precursori se non inventori di questa salsina che ha poi cominciato a spopolare nei fast food di tutto il mondo).
LA RICETTA – VERSIONE NAPOLETANA
Ingredienti e dosi per 4 persone:
4 peperoni
200-300 gr di mollica di pane raffermo
1 uovo
50 gr di pangrattato
1 dl d’olio extravergine d’oliva
50 gr di olive nere snocciolate
20 gr di capperi
2 cucchiai di uvetta sultanina
1 mazzetto di prezzemolo
4 foglie di basilico
4 cucchiai parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale e pepe q.b.
Preparazione
Scottare i peperoni sul fuoco e privarli della pellicola di superficie. Svuotarli dei semi.
Preparare il ripieno: bagnare la mollica di pane e poi dopo circa 10 minuti, strizzarla e metterla in una ciotolina. Unire l’uovo sbattuto e il resto degli ingredienti. Mescolare con cura ed aggiungere anche una spolverata di pangrattato.
Imbottire i peperoni con questo composto e sistemarli su di una teglia. Irrorarli con un filo d’olio e coprirli con del pangrattato e una spolverata di formaggio.
Infornare i peperoni imbottiti alla napoletana nel forno caldo a 180°C per circa 30 minuti.
LA RICETTA - VERSIONE UNGHERESE
Ingredienti e dosi per 4 persone
400 gr. di carne di maiale tritata
120 gr. di riso
due cucchiai di paprica in polvere (dolce)
Sale
Pepe
Aglio
4 peperoni rossi di dimensione medio-piccola
Preparazione
Lavare e tagliare in due i peperoni, togliere il gambo, ripulirli di semenze e varie. Adagiarli uno a fianco all'altro in una teglia precedentemente unta d'olio. Lessare il riso. Insaporire la carne tritata in una padella con pochissimo olio, aglio, sale, pepe. Impastare la carne con il riso e i due cucchiai di paprica dolce. Riempire i peperoni e metterli in forno giá caldo per 30-40 minuti. Servire caldi.
Marco Grimaldi
http://www.campaniasuweb.it/
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