Corre il valore delle esportazioni di prodotti agroalimentari campani che nel terzo trimestre del 2012 ha raggiunto 2,1 miliardi di euro, superando la quota dell’export complessivo del 2011 attestatasi a 1,9 miliardi di euro. Lo rileva la Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero. La maggior parte delle esportazioni interessa i paesi dell’Unione Europea per un valore stimato di 1,3 miliardi (+4,3%). Ma il “made in Campania” cresce anche negli Stati Uniti con 156 milioni di euro (+14,8%) e nei mercati asiatici dove si è avuto un incremento del +13,3% (234,4 milioni di euro).
SUCCESSO IN CINA – I prodotti più esportati sono, come sempre, pelati e conserve di pomodoro e vino. Vanno oltre confine anche l’ortofrutta fresca e l’olio, mentre aumenta i suoi viaggi all’estero la pasta. Uno dei mercati più floridi per il “made in Campania” è quello cinese, dove si registra un vero e proprio boom dei prodotti della dieta mediterranea: a Pechino, infatti, è in aumento la vendita di olio, di pasta e di vino.
AGROPIRATERIA – L’andamento sui mercati internazionali migliorerebbe se i prodotti fossero tutelati maggiormente dalla “agropirateria” internazionale, che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. All’estero – stima la Coldiretti – il falso made in Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro e sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre.
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