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NAPOLI (10 dicembre) - La camorra di due secoli fa e quella delle ultime faide come l'hanno vista nei secoli scrittori, drammaturghi, musicisti e, nell'ultimo periodo, i registi. È questo l'ambizioso progetto della prima biblioteca digitale sulla camorra, creata dal dipartimento di filologia moderna dell'università Federico II, curata dal professor Pasquale Sabbatino e visitabile da oggi sul sito dell'
università Federico II. Come riporta oggi Repubblica Napoli, sul sito è possibile consultare la prima riunione segreta nella chiesa di Santa Caterina a Formiello negli anni Venti dell'800 e l'ultima strage a Castel Volturno. Il primo camorrista conosciuto, il boss della Pignasecca detto «Tore 'e Crescienzo» fino a Francesco Schiavone, il «Sandokan» dei casalesi «per un lavoro - scrive il giornale - frutto di una ricerca durata due anni, che mette assieme i primi delinquenti dell'800 ai guappi del Novecento e ai camorristi contemporanei» della Gomorra di Roberto Saviano. Più di quattro generazioni e due secoli di storia di un fenomeno criminale passano nella web-biblioteca appena inaugurata. Come è stato raccontato nella letteratura, nella poesia, nel teatro, nella musica (di tradizione e neomelodica), nel cinema e nella fiction.
Personalmente questa iniziativa mi fa sorgere degli interrogativi. Perchè dare tale risalto a criminali? Bisognerebbe stare attenti a come si agisce. Creare una sezione chiamata "personaggi" all'interno della quale sono elencati feroci assassini e le relative gesta, non mi sembra una cosa furba (anche se tutto è già stato raccontato in libri e film). Per altri versi, parlare di camorra aiuta a non abbassare la guardia.
ac
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